Bild, il quotidiano più letto in Germania, una settimana fa titolava «Wir sind bei euch», siamo con voi, e ci esprimeva solidarietà ricorrendo a un ampio bagaglio di stereotipi sul nostro paese («maggiolone», «buon cibo», «passionalità»). Una solidarietà discutibile, certo, ma significativa nei giorni dell’epidemia. Il 9 aprile, anche Christoph B. Schiltz su Die Welt (quotidiano di stampo conservatore) ricorre al più antico degli stereotipi italiani, la mafia, per ribadire che sì la solidarietà è importante, ma gli interessi nazionali un po’ di più.
L’articolo inizia con due domande: «di certo i paesi dell’Unione Europea devono aiutarsi l’un l’altro nella crisi causata dal Coronavirus, ma senza limiti? E senza controllo alcuno? In Italia la mafia aspetta solo i fondi di Bruxelles.» Il giornalista prosegue sostenendo che oltre alla vicinanza degli stati membri sono centrali anche «la sovranità nazionale e il dovere dei politici di rendere conto delle loro scelte agli elettori.» La questione ha suscitato un dibattito in Italia, il ministro degli esteri Luigi Di Maio sulla sua pagina Facebook spera che Berlino condanni «i toni vergognosi e inaccettabili usati dal giornale.» Sdegno anche da parte del presidente della commissione Antimafia Nicola Morra («chi ha tantissimi locali di ndrangheta a casa sua, rovescia su chi piange migliaia di vittime contro la mafia accuse infami») e Marco Furfaro, della segreteria del Partito Democratico («articolo semplicemente vergognoso»). Gli insulti del leader della Lega Matteo Salvini («sciacquatevi la bocca quando parlate di Italia»), invece, vengono bilanciati dalla posizione di Andrea Romano, deputato PD e membro della Commissione Esteri alla Camera: «prima di dichiarare guerra alla Germania proverei a distinguere tra stampa e governo.»
La stampa tedesca, in effetti, non è tutta contraria ai fondi europei per aiutare i paesi in difficoltà. La rivista Der Spiegel ritiene infatti che «in questa crisi non ci sono alternative ai Coronabonds», mentre su altri due giornali, Zeit e Süddeutsche Zeitung, artisti e intellettuali nelle scorse settimane hanno scritto alla Commissione europea e al governo federale sollevando la richiesta di collaborare per superare insieme la crisi finanziaria provocata dal virus. Il filosofo Jürgen Habermas e la regista Margarethe von Trotta, insieme ad altri intellettuali, artisti, politici ed economisti, hanno firmato su Zeit un appello rivolto alla Commissione europea: «i paesi del nord sono reticenti verso i fratelli e le sorelle del sud.» Simile nei contenuti anche la lettera aperta pubblicata su Süddeutsche Zeitung e indirizzata al governo tedesco: «chiediamo al governo di accettare la proposta del Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte.»