Grandi o piccole che siano, ogni città ha la sua via dello
shopping.
Illuminate da luci al neon, tappezzate da ampie vetrine, affollate di turisti appesantiti
da buste griffate riempite di capi d’abbigliamento di ogni genere, le vie dello
shopping sono da sempre le strade più frequentate delle città.
Roma ha molte strade adibite allo shopping, ma le più famose sono senz’altro l’ampia Via del Corso e le più piccole e sfarzose Via Condotti, Via Borgognona e Via Frattina. Milano, capitale mondiale della moda, non è da meno, con Via Monte Napoleone, Galleria Vittorio Emanuele II, Via Manzoni e Corso Venezia. Nell’antica capitale del regno Sabaudo, Torino, e nella piccola città campana Nocera Inferiore, le strade dedicate allo shopping hanno lo stesso nome, Via Roma. Bologna ha la lussuosa Galleria Cavour e la più economica Via dell’Indipendenza. Firenze ha Via de Tornabuoni e Via De’Calzaioli, che tra gli altri ospitano anche le famose pelletterie. Ancona ha due vie dello shopping, entrambe dedicate a eroi rinascimentali, Corso Mazzini e Corso Garibaldi. A Napoli troviamo le famose strade del centro, Via Chiaia e Via dei Mille. Il capoluogo siciliano ha Via Ruggero Settimo, che insieme a Via Principe di Belmonte viene considerata come il salotto di Palermo.
Dal 9 marzo però il coronavirus ha cambiato la fisionomia di ognuna di esse. Le luci sono state spente, le saracinesche abbassate e le folle sono scomparse.
Il 18 maggio, dopo due mesi di chiusura, anche i negozi d’abbigliamento sono tornati ad accogliere i clienti. «Le vie dello shopping stanno tornando a prendere vita» racconta una commessa che lavora in un negozio nel centro di Roma. Le insegne di H&M, Gap, Gucci, Dolce e Gabbana, Pull and Bear, Zara, Pifebo, e altre famose firme e punti vendita si sono riaccese. I manichini sono stati rivestiti di tutto punto; Scarpe, camicie, giacche e magliette, che fino alla settimana scorsa potevamo vedere e comprare solo dallo schermo del nostro portatile, sono tornati a essere accessibili anche alla vecchia maniera.
Non tutto però è tornato alla normalità. Il virus non si è
istinto, e non è stato ancora trovato un vaccino, per questo motivo ci sono
nuove regole da rispettare, a cui dobbiamo abituarci se vogliamo continuare a girare
per negozi.
«Si entra pochi per volta, e
all’ingresso viene misurata la temperatura. Se il termometro frontale segna più
di 37 e mezzo di calore corporeo non è permesso entrare. La mascherina è
obbligatoria, e all’ingresso dovrebbe essere presente un igienizzante per le
mani. Tutte queste regole servono a tutelare sia il cliente che il personale
che lavora nei negozi» spiega la
commessa che da pochi giorni è tornata finalmente al lavoro.
«Almeno per il momento è possibile per
il cliente provare gli indumenti. I vestiti provati e non comprati devono però
subire un processo di igienizzazione, e non possono tornare subito a
disposizione degli altri clienti, ma deve passare un determinato numero di ore
prima di tornare sugli scaffali di vendita».
«Gli irriducibili dello shopping vogliono tornare alla normalità, per questo motivo non stiamo riscontrando un calo delle presenze». Sorride la commessa raccontando la risposta positiva riscontrata dalla clientela, che, malgrado le nuove norme e i disagi da essi provocati, come le file davanti ai negozi, stanno tornando a frequentare le vie dello shopping.