Gol, gol, gol. Era il 5 luglio 1982 e nella calda estate del Mundial spagnolo la Nazionale scendeva in campo all’Estadio de Sarriá di Barcellona. Contro il Brasile di Zico e Falcao finì 3-2 e Paolo Rossi si consegnò alla leggenda, aprendo la strada al trionfo della finale di Madrid contro la Germania, l’11 luglio. Oggi, uno dei “fratelli” di quella Italia non c’è più…
Il saluto dei campioni, tra social e stampa.
«Mi continuano a scrivere nella chat i miei compagni del 1982… se ne è andata una parte di noi, una parte della mia vita». (Fulvio Collovati)
«Un fulmine a ciel sereno. Abbiamo sempre avuto un grande rapporto, simpatico, intelligente, era un po’ che non ci sentivamo, ci avevano detto qualcosa ma non pensavo fosse così grave. I rapporti con lui erano stupendi. Aveva tutto per stare bene, qualcosa di difficile da capire». (Dino Zoff)
«Ti voglio ricordare sempre sorridente grande Paolo». (Alessandro Altobelli)
«Un altro pezzo di storia del mio amato calcio se ne va. Grande Paolo con te ho vissuto in Nazionale gli anni più belli. Ti voglio bene. R.I.P». (Giancarlo Antognoni)
«È stato un grande giocatore e soprattutto era una brava persona, molto sensibile. L’ho visto dagli esordi fino a quando ha smesso, era un centravanti atipico, si vedeva poco durante la partita ma in area di rigore faceva gol appena arrivava il pallone. Giocatori con queste caratteristiche di rapina non ce ne sono. È una grande perdita per il calcio mondiale». (Pietro Vierchowod)
«Ci hai portato sul tetto del mondo. Maledetto 2020. Ciao Amico Mio Rip».(Bruno Conti)
«Sei mesi fa ho perso un fratello, oggi ne piango un altro. Non voglio dire altro, per me questo non è il momento di parlare». (Antonio Cabrini)
«Ci sono degli sportivi che sono delle icone e sono irraggiungibili. Paolo Rossi invece era non solo lo sportivo del Mondiale di Spagna ‘82, ma anche la persona più disponibile e alla mano mai conosciuta. Il fratello di tutti e il figlio che tutti i genitori avrebbero voluto avere». (Giovanni Galli)
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