Partono oggi le consultazioni al Colle da Sergio Mattarella: i primi saranno i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico ed Elisabetta Casellati. Secondo il calendario, i colloqui del presidente della Repubblica andranno avanti fino a venerdì. In una prospettiva di legislatura, il premier Conte sembra aprire a tutti coloro che ci stanno. Ma vediamo quali sono i possibili scenari del superamento di questa crisi di governo.
- Conte ter con Italia Viva
Nel caso in cui Matteo Renzi decidesse di non porre il veto durante le consultazioni di Italia Viva al Quirinale, Conte strapperebbe il terzo mandato. In fase di reincarico, il premier sarebbe costretto ad allearsi nuovamente con Renzi. È proprio in questa direzione che spingono Pd e M5S, spaventati da una nuova crisi al buio, in cui un partito in maggioranza vale l’altro. “Dopo un mese Renzi troverà un’altra scusa per attaccarmi”, ha dichiarato Conte. In questo scenario, nella previsione più ottimistica possibile, il Conte ter potrebbe durare fino a luglio, a ridosso del semestre bianco, quando non sarà più possibile sciogliere le Camere e andare al voto, perché si entrerà nel vivo dell’elezione del Presidente della Repubblica.
- Giallorossi ma senza Conte
Nel caso in cui Conte dovesse fallire il terzo mandato, questo è lo scenario più probabile: stessa maggioranza, ma senza di lui. Quali i probabili sostituti di Conte? Ancora non si sa. Ieri Andrea Marcucci, capogruppo dem a Palazzo Madama, ragionava su Luigi Di Maio, Stefano Patuanelli, Roberto Fico come possibili premier.
- Conte ter coi “responsabili”
Conte abbandonerebbe il leader di Italia Viva, guadagnando magari qualcuno dei suoi parlamentari, soprattutto quelli che non vogliono passare all’anonimato dell’opposizione. L’obiettivo iniziale di Conte era questo ma, giorno dopo giorno, l’ottimismo è stato offuscato dalla realtà delle adesioni, che tentennano a venir fuori. Per ora i “responsabili” sono troppo pochi. Conte guarda a pezzi di Fi, all’Udc e a Cambiamo di Giovanni Toti e Gaetano Quagliarello. L’operazione si realizzerebbe in caso di pre-incarico ricevuto dal Colle.
- La maggioranza europeista “Recovery” o “Ursula”
Un altro possibile scenario è quello filo-Ue. Un grande schieramento eterogeneo, che secondo Zingaretti comprenderebbe non solo Italia Viva e Movimento 5 stelle, ma anche Forza Italia. Temi centrali della maggioranza “Ursula” sono il Recovery plan, rallentato dalla crisi politica e il piano vaccini.
- Governo istituzionale: Cottarelli o Draghi
Il direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani Carlo Cottarelli e l’ex presidente della Banca centrale europea Mario Draghi sarebbero i due nomi più papabili per guidare il nuovo governo istituzionale, incubo del Pd, Leu e M5s. Si costituirebbe così un governo tecnico, con esperti al posto dei partiti. Questa soluzione, però, è temuta dal Partito Democratico: la paura è che i consensi cambino direzione, a favore di correnti sovraniste e populiste.
- Il voto anticipato
Se non si riuscirà a trovare una maggioranza per formare il nuovo governo, il presidente Sergio Mattarella potrebbe dare l’incarico a un governo “temporaneo”, fino alle elezioni anticipate di giugno, prima del semestre bianco. In questo caso come premier potrebbe esserci Marta Cartabia, ex presidente della Corte Costituzionale.
Al Senato si è costituito il nuovo gruppo parlamentare ‘Europeisti Maie Centro democratico’. Lo ha comunicato, in apertura di seduta, la presidente del Senato Casellati. I componenti del neo gruppo nato a palazzo Madama sono: Andrea Buccarella, Adriano Cairo, Andrea Causin, Saverio De Bonis, Gregorio De Falco, Raffaele Fantetti, Gianni Marilotti, Riccardo Merlo, Mariarosaria Rossi e Tatjana Rojc. Si tratta di dieci parlamentari. Raffaele Fantetti sarà il presidente del gruppo, Andrea Causin il vice presidente.
Al Quirinale, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella celebra l’anniversario annuale del Giorno della Memoria. L’evento è stato preceduto dalla premiazione delle scuole che si sono distinte nel concorso ‘I giovani ricordano la Shoah’, giunto alla sua 19esima edizione e promosso annualmente dal Ministero dell’Istruzione sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
“Ci accostiamo al tema della memoria con commozione e turbamento, con dubbi e interrogativi irrisolti” perché l’olocausto rappresenta un paradosso, “uomini contro l’umanità”. “Ricordare esprime un dovere di civiltà. La costituzione ha cancellato le ignominie della dittatura ma non intende dimenticarle: per questo la memoria è un fondamento della Costituzione, contro l’arbitrio e la sopraffazione. È un sentimento civile energico e impegnativo”, ha affermato Mattarella.
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