Attenzione! Questo articolo è stato scritto più di un anno fa!
!
Esclusiva

Febbraio 3 2021
Draghi premier spacca il centrodestra

Ore di attesa per il nuovo governo. Sarà esecutivo tecnico o elezioni? Le parole di Fabio Rampelli (Fratelli d’Italia) e Alessandro Cattaneo (Forza Italia)

Mario Draghi è il nuovo presidente del Consiglio incaricato. E inizia la bagarre sulla maggioranza parlamentare che sarà. L’ex presidente della Banca Centrale Europea (Bce) è stato ricevuto al Quirinale da Sergio Mattarella per la formazione di un governo “di alto profilo”, che scongiuri nuove elezioni. Ora, la parola ai partiti. Se il centrosinistra sembra essere favorevole a questo scenario, è nel centrodestra che questa prospettiva rischia di aprire a clamorose spaccature. O almeno così sembra dalle dichiarazioni dei protagonisti.

Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera dei Deputati e parlamentare di Fratelli d’Italia, si è detto contrario a un governo tecnico. «Ne stiamo discutendo – spiega in esclusiva ai nostri microfoni – spero che il centrodestra rimanga compattamente fuori perché abbiamo già avuto un esecutivo non politico e ancora ci stiamo leccando le ferite. E questo è un giudizio ampiamente condiviso anche dai Cinque Stelle e dai settori più critici della sinistra italiana, tranne che dal partito democratico (PD). D’altronde, il regista di quella parentesi politica fu l’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, proveniente proprio dal PD». 

Il paragone è con il governo di Mario Monti (oggi senatore a vita), insediatosi a novembre 2011 al posto dell’ultimo esecutivo di centrodestra: «Su questo possibile esecutivo tecnico, da parte del centrodestra dovrebbero esserci gli stessi giudizi già espressi a proposito di quello precedente. Chi decide che gli italiani non possano scegliere da chi essere governati? È un potere internazionale? Di tipo finanziario?». 

Draghi premier spacca il centrodestra
Il deputato di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli. Photo credits: ANSA

E su Mario Draghi: «È una persona autorevole, ma mi pongo una domanda: chi serve i banchieri può servire i popoli? Si possono servire due padroni che hanno interessi opposti? Il pensiero è che possa essere una personalità rassicurante per quel mondo che non è compatibile con l’economia reale, con gli interessi diffusi dei popoli europei, in questo caso di quello italiano. Inoltre – aggiunge – ammesso e non concesso che Draghi riesca a trovare una maggioranza, resta il fatto che il parlamento non avrebbe alcun ruolo». 

Di diverso avviso Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia ed ex presidente dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani): «È una buona notizia essere usciti dai teatrini politici di palazzo – commenta telefonicamente – un Conte ter sarebbe stato difficile da spiegare alla gente. Mario Draghi ha un curriculum che parla da sé. Noi, insieme al presidente Silvio Berlusconi, abbiamo sempre detto che o l’Italia va a elezioni o si opta per il governo dei migliori. Da questo punto di vista, l’ex numero uno della Bce rappresenta una grande opportunità, ma dobbiamo ragionare con tutto il centrodestra, che è sempre rimasto unito a dispetto di chi lo voleva diviso». 

Draghi premier spacca il centrodestra
Il deputato di Forza Italia Alessandro Cattaneo

Il modo diverso di interpretare la figura di Mario Draghi potrebbe rappresentare un punto di rottura per l’opposizione. Apprese le dichiarazioni di Rampelli, infatti, il forzista aggiusta il tiro: «Questo governo, se partirà, dovrà avere un tasso di voto politico alto, non essere composto solo da tecnici». Un compromesso per tenere insieme partiti con radici e vocazioni molto diverse? «Ci sarà un vertice del centrodestra e cercheremo di mantenere l’unità, poi vedremo. Il presidente della Repubblica è stato chiaro: le elezioni sono l’extrema ratio e anche gli italiani sembrerebbero d’accordo con lui, stando ai sondaggi». Ancor più evasivo Maurizio Gasparri, senatore della stessa formazione: «Stiamo cercando di capire. Non abbiamo ancora deciso una posizione, vedremo più avanti cosa dire e fare».

Forza Italia sembra dunque vicina alle posizioni di Sergio Mattarella, che nel suo intervento di ieri ha allontanato lo scenario di nuove elezioni. Rampelli non ci sta: «Ho ascoltato il discorso del capo dello Stato e ritengo che l’incompatibilità da lui dichiarata tra la pandemia e la democrazia sia priva di qualunque fondamento, una forzatura che si sarebbe dovuto risparmiare: il suo ruolo è di garante della costituzione italiana ed è un soggetto terzo, anche se proviene dal partito democratico».

«Abbiamo votato già a settembre in diverse regioni – continua – sono già indette per aprile le elezioni in Calabria. Si è votato in Portogallo, negli Stati Uniti, si sta per votare nei Paesi Bassi e in Germania. Penso sia una caduta di stile dire che non si possa andare alle urne a giugno quando già sono state indette le elezioni amministrative a Roma, Milano, Bologna, Torino, Napoli. Voteranno venti milioni di persone. Non c’è alcuna incompatibilità. Se ci fosse stata, il presidente della Repubblica avrebbe avuto tutti i poteri per rinviare le regionali, invece si sono svolte. Mi viene il sospetto che siccome, come centrodestra, siamo al 50%, mentre il centrosinistra, compreso il Movimento 5 Stelle, sta al 37%, non si voglia dare la possibilità agli italiani di esprimere una maggioranza e un governo». 

Come reagirà la Lega? Per Rampelli, «i cittadini comuni, che non sono avvezzi alla politica, vedono in Draghi il possibile liberatore dai Dpcm [Decreto del presidente del consiglio dei ministri, ndr] insostenibili e dai provvedimenti liberticidi. Penso che la Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia facciano bene a non chiudere la porta in faccia a nessuno e a tenere un atteggiamento fluido. Dobbiamo dialogare con i nostri elettori, che vogliono liberarsi più che mai di Giuseppe Conte. Resta però un fatto importante, che sia la Lega che Forza Italia ottengano le elezioni anticipate: l’obiettivo di un eventuale sostegno dev’essere questo». La strada di Draghi inizia già in salita.