Calcare per la prima volta il palco dell’Ariston li fa sentire dei privilegiati. Da quasi un anno, sono loro gli unici artisti a esibirsi dal vivo davanti alla platea senza pubblico di Sanremo. Un sentimento che unisce gli otto cantanti in gara nella categoria Nuove proposte del Festival della canzone. In competizione con un solo obiettivo: diventare la nuova voce radiofonica della musica italiana che verrà. Conosciamoli:
Elena Faggi – Che ne so – Vincitrice Area Sanremo Tim 2020
Classe 2002, è una delle due donne in gara tra le Nuove proposte. Quest’anno le riserva due appuntamenti: il suo esordio all’Ariston e l’esame di maturità al liceo linguistico di Forlì. «Ricevuta la notizia di Sanremo, la musica ha preso molto spazio. Ma non per questo ho trascurato lo studio, perché a scuola mi sono sempre impegnata. Il resto delle mie forze l’ho investito per realizzare il sogno di suonare all’Ariston».
Il momento più difficile? «Il lockdown dell’anno scorso, che mi ha tenuta distante dai compagni di scuola cui sono molto legata. In quel periodo che ho cominciato a scrivere Che ne so, la canzone che porto al Festival. Parla di quella fase che si vive ancor prima di innamorarsi. Un periodo che ho vissuto io stessa durante i mesi di clausura, quando non avevo possibilità di elaborare emozioni e dubbi che questi sentimenti portano con sé». Cosa fare una volta finito il liceo? «Musica o cinema, sono ancora indecisa».
Davide Shorty – Regina – Vincitore Sanremo Giovani 2020
Trentun anni, palermitano trapiantato a Londra, Davide Sciortino arriva terzo all’edizione 2015 di XFactor. A dicembre vince Sanremo Giovani e per lui le porte dell’Ariston si aprono. In mezzo, un album da solista (Straniero), due con i Funk Shui Project, la prima formazione funky-hop del rapper torinese Willie Peyote (a Sanremo tra i Big) e una solida collaborazione con Daniele Silvestri, Roy Paci, Johnny Marsiglia ed Elio, giudice che lo scelse ai tempi di XFactor. Insieme hanno realizzato il singolo Canti ancora?! uscito a luglio. «Elio mi ha suggerito di farmi notare. Ha detto: sali sul palco, inciampa e cadi, oppure entra correndo. Insomma, fa’ qualcosa affinché la gente si ricordi di te».
Un consiglio nello stile del mitico artista che nel 2013 ha rotto la solennità di Sanremo con La canzone Mononota. Per stupire, Shorty ha deciso di puntare sulla musica: «Regina parla di una donna che esiste davvero. Si chiama Cecile Lancini e con lei ho avuto una relazione di un paio d’anni. È la protagonista di videoclip e copertina del singolo. Parla della forza delle donne, un messaggio contro il patriarcato. A differenza del talent, vado a Sanremo più maturo, portando la mia canzone e un sound più autentico».
Avincola – Goal!
La prima apparizione televisiva l’ha avuta grazie a Edicola Fiore, lo scanzonato programma dello showman siciliano. «Ho scoperto dov’era il bar in cui Fiorello girava. Con molto coraggio ho preso la chitarra e gli ho fatto sentire delle canzoni. Gli piacquero, e mi fece suonare in diverse puntate». Grazie a suo padre Simone Avincola impara a strimpellare i primi accordi, per proseguire poi all’accademia di musica popolare di Testaccio. Romano della Garbatella, «Sono troppo pigro per andarme. Non mi immagino lontano dalla Capitale, città che fa da sfondo a molte delle mie canzoni». Il suo nuovo album, Turisti, è uscito venerdì 26 febbraio. Dentro c’è Goal!, brano scritto e arrangiato da lui: «C’è un sentimento di rivincita che ho voluto raccontare prima a me stesso e poi agli altri. Ho messo in musica la voglia di rivincita e riscatto. Cercando, appunto, di segnare. Una storia di amore e ottimismo che parte dalla mia cucina e arriva fino al campetto da calcio della vita. Ottimismo che serve in un periodo come questo».
Wrongonyou – Lezioni di volo
Poteva essere una promessa del calcio. Un infortunio l’ha reso un emergente della musica: «A 9 anni ho avuto l’occasione di un provino con Bruno Conti (Campione del mondo Italia ’82 e dirigente del settore giovanile della Roma) ma la mattina stessa mi sono rotto la caviglia. Doveva andare così. Poi ho scoperto la chitarra, e la mia passione è diventata un lavoro». Marco Zitelli, in arte Wrongonyou, ricorda ancora la prima volta che si è esibito davanti a un pubblico: «Durante un contest musicale un gruppo ha dato buca. Non avevo un repertorio, mi sono proposto comunque per coprire la scaletta. Ho suonato Get up, stand up di Bob Marley e Freedom di Richei Havens». Dopo un inizio di sole cover, Zitelli si dedica alla scrittura in inglese e poi in italiano. Non mancano le collaborazioni per il cinema: è sua Killer, traccia da tre milioni di stream sulle piattaforme digitali e parte della colonna sonora di Baby, la serie originale Netflix ambientata a Roma. L’attore e regista Alessandro Gassman sceglie la sua musica per la colonna sonora del suo film Il Premio. All’Ariston porta Lezioni di volo tra le Nuove Proposte, brano che gli è valso un posto tra i sei finalisti di Sanremo Giovani e adesso e in gara tra le Nuove Proposte.
Folcast – Scopriti
Daniele Folcarelli è nato a Spinaceto, nella stessa via attraversata da Nanni Moretti in sella alla Vespa protagonista di Caro diario. «Quella però è Tor dei Cenci – ci tiene a precisare – anche se la differenza è sottile, i due quartieri sono attaccati. In ogni caso, la strada che c’è nel film è quella di casa mia». Nel suo quartiere d’origine comincia a creare i primi contatti musicali. Laureato in chitarra elettrica al conservatorio di Frosinone, ricorda ancora una delle sue prime esibizioni: «Ero un pischelletto quando al contest musicale del Plauto, il liceo del quartiere, io e miei amici salimmo sul palco e suonammo una cover di Alicia Keys e un brano di Stevie Wonder. Con alcuni di loro suono ancora, cerco di tenere i contatti con tutti». Scopriti, la sua canzone arrangiata da Tommaso Colliva, è in gara tra le Nuove Proposte. «Suonare live mi manca. L’assenza di pubblico avrà un suo peso, specie in termini di calore ricevuto. Cercherò di fare del mio meglio per colmare quel vuoto, perché nonostante tutto la possibilità di esibirmi tra le Nuove Proposte di Sanremo mi fa sentire un privilegiato».
Luca e Matteo Dellai – Io sono Luca
La prima canzone di Luca è uscita a maggio. L’ha scritta nella sua camera di Roma in zona Policlinico, poco distante dalla Sapienza dove studia Economia. Ha lasciato l’affitto per il Covid, che ha chiuso teatri e università. Romagnolo di Cattolica, col gemello Matteo forma il duo musicale in gara tra le Nuove Proposte con Io sono Luca, canzone scritta dal fratello che prende il suo nome «Per una questione di metrica – spiega Dellai – Luca suona meglio di Matteo. Il brano è dedicato a un periodo non facile che sta provando la nostra famiglia, di un padre che da qualche Natale non torna a casa e delle difficoltà che stiamo vivendo anche a causa della pandemia». Oltre allo studio accademico, Luca Dellai è laureato al conservatorio di Pesaro, il fratello studia architettura a Ferrara. «L’altro giorno mi chiedevo cosa fare della mia vita se con la musica andasse male. È un dubbio che ho, ma su questo progetto stiamo puntando veramente tutto, speriamo che ci accompagni per la vita. In ogni caso, nostra madre è stata lungimirante nel consigliarci di prendere una laurea. Speriamo di non doverla mai usare».
Greta Zuccoli – Ogni cosa sa di te
Se le chiedi di che parla la sua canzone, sorride: «Si riferisce a qualcosa che è accaduto davvero. Un racconto d’amore che parla del desiderio di avvicinarsi a un’altra persona. Della distanza, e del desiderio di colmarla». Napoletana nata all’ombra del Vesuvio, nel 2017 Greta Zuccoli viene notata da Damien Rice, quando dopo un aftershow il cantautore irlandese la invita a prendere la chitarra e suonare. Ogni cosa sa di te, il brano che canterà nella categoria Nuove Proposte, è stato prodotto da Tommaso Colliva e Diodato, il vincitore dell’edizione 2020 di Sanremo. Durante il suo tour estivo a cavallo tra la prima e la seconda ondata, l’artista aostano l’ha voluta come membro effettivo della band. «Diodato mi ha detto di godermi appieno ogni momento del Festival, che è un’occasione incredibile di confronto e crescita musicale. Mi conosce e sa che sul palco mi sento a mio agio, per cui mi ha invitato a divertirmi e ad assaporare ogni esperienza. Devo dire che finora ha avuto ragione lui».
Gaudiano – Polvere da sparo
La carriera musicale di Luca Gaudiano, foggiano di trent’anni, comincia quando il padre gli regala la prima chitarra. Con Polvere da sparo ha deciso di cantarne l’assenza: «Ho scelto questo titolo per inscenare una domanda che, da quando la malattia ha portato via mio padre, irrompe nella testa come uno sparo. Un modo per chiedermi il perché di questa tragedia. Un evento che ha caratterizzato la mia vita, dandomi le parole da mettere in musica. Insomma, qualcosa da dire».
Alla sua carriera di musicista, Gaudiano ha affiancato un percorso come attore di musical tra Roma e Milano, interrotto come altri dalla durezza del Covid: «Faccio parte di quella categoria che dal 23 febbraio scorso non lavora. Ho vissuto momenti di sconforto professionale ed economico. Proprio per questo sento fortissima la responsabilità di suonare all’Ariston. Un teatro a mezzo servizio, perché ci sono gli artisti ma manca il pubblico. Ma non dobbiamo spaventarci: la tecnologia ci sta dando gli strumenti per arrivare al nostro pubblico ovunque esso sia. Dobbiamo saperci adattare a una nuova idea di spettacolo capace di trasmigrare dal fisico al virtuale. Senza paura, cercando di essere ancora più emotivi e intensi».
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