«L’avventura è cercare qualche cosa, che può essere bella o pericolosa, ma che vale sempre la pena di vivere». Hugo Pratt di avventure nella sua vita ne ha vissute un numero sconfinato. Devoto al brivido che soltanto il sole inghiottito dalla linea dell’orizzonte sa regalare, si è spinto sempre un po’ più in là. Una ricerca artistica e umana oltremare legata a doppio nodo con uno dei personaggi più famosi della storia del fumetto mondiale: Corto Maltese. Il pirata gentiluomo è il suo alter ego dalla silhouette inconfondibile. Corto è un antieroe romantico che affronta il destino a viso aperto. «Quando avevo quindici anni mio padre mi regalò un suo libro: un’opera scritta in inglese che mi diede quando partì per il campo di concentramento. Mi regalò quel libro dicendomi “Ora vai a cercare la tua isola”. Quelle sono state le ultime parole che mi disse. Poi è morto e io sono rimasto solo con quel suo libro, era L’isola del tesoro di Stevenson».
Quell’isola Pratt l’ha trovata nel suo lavoro: l’immaginazione al servizio del tratto. Prima di iniziare ogni storia, interrogava Corto fissandolo dritto negli occhi. Incrociare gli sguardi prima di prendere la rotta è stata la loro benedizione. È grazie al dialogo intimo con il proprio personaggio che Pratt ha saputo trovare la via maestra della sua moderna epopea. Un lungo viaggio nel primo quarto del ventesimo secolo che ha inizio in “Una ballata del mare salato”. È il primo novembre del 1913 e, al largo delle Isole Salomone, Corto viene abbandonato dal suo equipaggio. «La sua prima apparizione è molto simbolica. Pratt lo rappresenta legato a quattro tavole in croce, in balìa delle onde. Le fattezze sono ispirate a quelle di Burt Lancaster in un film del 1954 intitolato “His Majesty O’Keefe”. Liberato dalla morsa di quelle cime, il marinaio inizia un percorso che nel suo culmine lo porterà a scendere nelle viscere della terra». Marco Steiner, romanziere corsaro che di Pratt è stato assistente e uomo fidato, ricostruisce così il significato che cela la vignetta da cui tutto è partito.
«La figura fisica di quel Corto Maltese, muscolosa e irsuta, è completamente diversa da quella eterea in cui viene raffigurato nell’ultima storia di “Mu”. Una traversata nel segno di una trasformazione corporea che va di pari passo con il tratto dell’autore». I gesti eleganti della mano si riflettono nell’incedere di Corto. A contraddistinguere il capitano nato nel 1887 a La Valletta sono le iconiche falcate e la cicatrice che attraversa la sua mano sinistra. «Indirizzare autonomamente il proprio destino: è questo ciò a cui ambisce quando da ragazzino, con un rasoio, decide di tracciarsi da solo la linea della fortuna sul palmo. Agire e non rimanere succube degli eventi, il suo è un atto rivelatore». Mantenendo salda la barra, riesce a stare al passo dello scorrere del tempo condizionandone l’avvenire. D’altronde l’etimologia del suo nome, che appartiene all’argot andaluso, è inequivocabile: “svelto di mano”. «Ma non è un uomo d’azione tout court. La sua predisposizione, anche fisica, all’ascolto e alla riflessione è centrale nella costruzione del personaggio. Il suo atteggiamento apparentemente dandy coesiste con un’apertura verso l’altro, degna di ogni avventuriero che si rispetti».
Un antieroe che si nasconde nei silenzi, che siano del mare o del deserto, lontano dagli stereotipi del protagonista assoluto. «Ad esempio, quando nelle Celtiche è adagiato su una duna a guardare l’oceano Atlantico, o quando, in una delle storie caraibiche, è sdraiato nella veranda di Paramaribo, Corto Maltese non deve fare nulla per dimostrare di essere il protagonista. Queste assenze di movimento sono emblematiche di un personaggio d’avventura capace di restituire delle profonde emozioni senza muovere un dito». Il figlio della Niña di Gibraltar, bellissima gitana di Siviglia, e di un marinaio della Cornovaglia, nipote di una strega dell’Isola di Man, non muore ma scompare durante la guerra civile spagnola. Pratt gli concede la possibilità di continuare la ricerca della sua isola del tesoro. Quella che lui aveva trovato rifugiandosi in un mondo fantastico.
Disegno in copertina: Corto Maltese. Sotto il sole di mezzanotte. © 2015 Cong S.A. Tutti i diritti riservati