L’ultimo romanzo dell’irlandese Sally Rooney è Dove sei, mondo bello (Einaudi, 2022), terzo dopo Parlarne tra amici (Einaudi, 2018) e Persone normali (Einaudi, 2019).
Questo libro parla «delle persone», come fa dire la stessa autrice da una sua protagonista. Persone che si perdono, che si trovano, che vivono le loro vite complicate. In particolare, parla di due amiche: Eileen, che è stata brillante all’università e ora lavora in una rivista di poesia, e Alice, che faceva la cameriera e ora è diventata un’autrice famosa.
E di cosa parlano, i tuoi libri?
Oh, non so, disse lei. Delle persone.
È un po’ vago. Di che tipo di persone scrivi, persone come te?
Il lettore è spettatore delle loro vite (e delle vite dei personaggi che si muovono intorno a loro), come lo è anche la scrittrice. Rooney descrive con minuziosi dettagli le azioni dei personaggi, ma allo stesso tempo c’è una patina di vaghezza sulla narrazione: il termine “sembra” è molto ripetuto e costringe il lettore a osservare la scena da fuori.
La trama non presenta sconvolgenti misteri da risolvere, ma le ripetute azioni quotidiane permettono di identificarsi almeno un po’ in uno dei tanti personaggi che compaiono. Forse ce n’è uno in cui si identifica anche l’autrice: Alice, la scrittrice diventata famosa a ventiquattro anni che va a fare un firmacopie a Roma… come la stessa Sally Rooney.
Ai capitoli di narrazione, si alternano capitoli epistolari, scritti come mail che le due amiche protagoniste si scambiano per tenersi informate. Sono email lunghe che parlano della loro vita e della loro visione, spesso disillusa, del mondo: sono la parte più introspettiva del romanzo, in cui viene lasciato spazio ai flussi di coscienza. Eppure, nonostante la maggiore vicinanza alla psiche delle protagoniste, si tratta pur sempre di mail, prese dalla casella di posta, non viene aggiunto altro, si mantiene sempre un netto distacco tra il lettore e i personaggi. In questi capitoli l’autrice riflette, tramite le sue protagoniste, su tanti argomenti, dal capitalismo all’Età del bronzo, e sorge il dubbio che, forse, tutto il resto della narrazione sia solo cornice, un pretesto che Sally Rooney cercava per scrivere di questo.