Notizia: Dati ufficiali EuroStat. Ecco i Paesi con maggiore eccesso di mortalità. Coincidono con i Paesi con più dosi
Fonte: eVenti Avversi. Dati ufficiali EuroStat. Ecco i Paesi con maggiore eccesso di mortalità. Coincidono con i Paesi con più dosi. Su eventiavversinews.it. Ultimo accesso ottobre 2022
La notizia riportata
Il 24 settembre 2022, il sito eventiavversinews (da qui EA) informa degli ultimi dati, rilevati da Eurostat, sulla crescita della mortalità di luglio 2022 rispetto alla media di luglio negli anni precedenti. Nello specifico, il periodo di riferimento è il 2016-19.
Che la statistica sia significativa lo riconosce la stessa agenzia dell’Unione Europea nel presentare i dati: la variazione media del +15,8% per i Paesi europei è la più alta registrata quest’anno. Il luogo dove la mortalità è cresciuta più delle medie del mese è l’Islanda (incremento del 55,8%), seguita da Spagna (36,9%) e Liechtenstein (35,8%). Solo la Lettonia ha avuto una crescita negativa, pari a -0,5%.
EA riporta solo parte di questi dati, sostenendo che i Paesi che hanno avuto più morti coincidano con quelli dove si sono distribuite più dosi di vaccini contro il Covid-19. Quindi si riporta che l’85,5% della popolazione islandese abbia ricevuto almeno una dose, così come l’87,2% degli spagnoli e via di seguito. Di contro, si citano Bulgaria e Romania come esempi in cui una bassa variazione della mortalità si accoppia a una bassa somministrazione di vaccini.
Quello che EA suggerisce è che le morti siano una conseguenza dei vaccini somministrati, senza argomentazioni ma sottolineando semplicemente i dati dei Paesi che sosterrebbero la sua tesi. Vengono trascurati, tuttavia, Paesi con buona copertura vaccinale e basso numero di morti, e viceversa – si direbbe perché non tengono in piedi la narrazione presentata.
Il debunking della notizia
Partiamo proprio dal titolo. Non è vero che i Paesi con maggiore mortalità «coincidono» con quelli dove si è vaccinato di più. Basta un banale calcolo matematico per verificarlo. Ve lo risparmiamo: sappiate soltanto che quello che ricerchiamo, in termini statistici, si chiama “correlazione”. Vale a dire, la misura della corrispondenza fra le due variabili.
Incrociando i dati ufficiali di Eurostat e Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la correlazione fra l’aumento del tasso di mortalità in Europa e percentuale di popolazione a cui è stata somministrata almeno una dose risulta pari a 0,49. Se davvero coincidessero, come sostiene EA, sarebbe uguale a 1. In quel caso si parlerebbe di correlazione perfetta. Quella reale, invece, è scarsamente positiva. Ciò significa che per certi Paesi la crescita di un valore è affiancata dalla crescita dell’altro, ma in altri aumento di morti e numero di vaccini sembrano due statistiche totalmente indipendenti (e infatti lo sono).
Alcuni esempi sono il Belgio (+4% di mortalità a luglio con l’80,2% di vaccinati con prima dose), il Liechtestein (terzo per aumento di mortalità ma sotto la media europea del 71% di prime dosi), Danimarca e Finlandia (entrambe sotto la media nei dati della mortalità per il mese di luglio ma fra le migliori in Europa per vaccini inoculati).
La correlazione, dunque, non è abbastanza significativa per dare la colpa ai vaccini. Ma mettiamo pure che i due dati fossero davvero coincidenti, e che quindi il valore fosse uguale a 1, come insinua EA. Neanche lì sarebbe abbastanza per sostenere che esista un rapporto di causa-effetto fra vaccini e morti. Il classico esempio è quello delle vendite dei gelati e delle scottature per il sole. Entrambe hanno una crescita esponenziale nello stesso momento dell’anno, l’estate, ma direste mai che una è causa dell’altra? Ovviamente no: sono due eventi indipendenti fra loro nonostante accadano all’unisono, ed hanno una causa comune, il torrido sole estivo.
A proposito di calore estivo, secondo Eurostat è questa la causa più accreditata dell’aumento di morti in Europa a luglio. Come si legge nel report: «Sulla base delle informazioni disponibili, parte dell’aumento della mortalità nel luglio 2022 rispetto allo stesso mese degli ultimi due anni potrebbe essere dovuta alle ondate di caldo che hanno colpito parti d’Europa durante il periodo di riferimento».
Non dovrebbe essere una sorpresa neanche per i più scettici. Luglio è stato un mese di caldo record per l’Europa. Come riportato dal Washington Post in questo articolo che cita studi della NASA, l’Inghilterra ha registrato, a Londra, la temperatura più alta mai vista da quelle parti (40º). Per Francia, Germania, Spagna e Irlanda è stato il luglio più caldo di sempre. In Italia abbiamo assistito a catastrofi ambientali come lo scioglimento e il conseguente crollo del ghiacciaio della Marmolada, che da solo ha causato 11 morti.
Per quanto sia presto per stabilire con certezza scientifica la causa dell’aumento di morti, il caldo sembra quella più ragionevole. Per tornare ai vaccini, sarebbe oltretutto insolito che il loro supposto effetto negativo si verifichi solo in un mese dell’anno. Secondo uno studio della rivista specializzata The Lancet, i vaccini ci hanno invece aiutato a ridurre le morti globali del 63% nel primo anno della loro esistenza. Mentre ci avviamo verso il secondo, attribuire proprio ai vaccini un aumento di morti è come dare ai gelati la colpa delle scottature estive.
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