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Esclusiva

Novembre 29 2022.
 
Ultimo aggiornamento: Dicembre 12 2022
La fake news sul cambiamento climatico che nasconde le morti da vaccino anti-covid

La malattia cardiovascolare come conseguenza del riscaldamento globale. Per Database Italia si tratta di un’invenzione degli esperti, ma è una notizia falsa

La fake news sul cambiamento climatico che nasconde le morti da vaccino anti-covid

Il cambiamento climatico può causare un attacco cardiaco. Questa è un’invenzione della scienza per coprire la morte da vaccino anti-covid. Lo sostiene un articolo del sito databaseitalia.it, ma è una fake news.

L’autore riporta due approfondimenti per avallare la sua tesi. Le ricerche allegate sono verificate, ma il contesto è sbagliato.

Secondo il testo riportato «I vaccini Covid stanno causando l’aumento vertiginoso di attacchi cardiaci e i responsabili sono consapevoli e stanno preparando storie di ripiego per coprire goffamente la verità».

L’analisi prova a convincerci che la scoperta dell’attacco cardiaco, come possibile conseguenza del cambiamento climatico, risale al periodo post-covid ed è quindi manovrata dalla scienza.

Al contrario gli studi sul tema iniziano negli anni novanta. L’inquinamento dell’aria è nocivo perché produce particelle dannose di piccolo diametro (PM2.5). Una prima dimostrazione la troviamo nella rivista scientifica The Lancet del 2020. In questo studio sono state analizzate alcune delle cause di malattia – nel periodo dal 1990 al 2019 – in 204 Paesi.

Sono cinque i primi fattori di rischio: ipertensione arteriosa (elevata pressione del sangue nelle arterie), iperglicemia (alta concentrazione del glucosio nel sangue), inquinamento atmosferico, alto indice di massa corporea (sovrappeso e/o obesità). Appena fuori dalla Top 5 ripeschiamo altre cause di malattia e di morte, in particolare degli anziani, come le cd. temperature non ottimali (alte e basse).

Un’ulteriore conferma arriva da The Lancet nel 2022. È stato accertato, dal 2010 al 2018, un legame tra arresto cardiaco extraospedaliero (in Singapore) e concentrazioni nell’aria di particelle con un diametro 2.5 o più piccole.

L’esposizione a PM2.5 (polveri sottili) è tra i maggiori fattori di rischio riconosciuti per malattie cardiovascolari. Si è interessata allo studio anche la Commissione Lancet su Inquinamento e Salute.

Così i valori guida della qualità dell’aria del WHO (Organizzazione Mondiale della Sanità) sono stati modificati, nel 2021, per garantire una minore concentrazione di particelle dannose nell’aria. Infatti queste particelle molto piccole possono causare – mediante infiammazione generale con facili trombosi nelle coronarie – un danno all’organismo.

Un’analisi del 2022, presentata al Congresso Europeo di Cardiologia (E.S.C., Società Europea di Cardiologia) a Barcellona, ha ribadito con il progetto EXHAUSTION che il freddo o il caldo possono comportare malattie cardiovascolari, anche mortali.

Si sono verificate più di 70.000 morti in eccesso, in tutta Europa, durante l’estate del 2003 per le ondate di caldo. Gli sbalzi di temperatura di almeno 10 gradi sono molto pericolosi. In questi casi le persone hanno una probabilità maggiore di morire del 20% e del 30%. Inoltre l’aumento della temperatura determina incendi di vegetazioni e prodotti sintetici. I fumi producono sostanze tossiche (PM2.5) che, una volta inalate, portano ad asma, attacchi cardiaci, stroke (ictus), bronchite e malattie polmonari – come specifica il Consiglio Nazionale delle Ricerche.

L’articolo di Daily Mail del 14 novembre 2022 descrive la paura degli americani, testimoni di un aumento delle malattie e degli incendi a causa del riscaldamento globale.

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