I Leoni dell’Atlante sfideranno la Furia Rossa. Anche se sembra l’inizio di un emozionante capitolo di un libro medievale, si sta parlando della qualificazione ai quarti di finale di Marocco e Spagna nei mondiali di calcio.
Ogni squadra o nazionale ha un soprannome distintivo che racconta le radici del paese.
I più comuni richiamano i colori delle maglie, “Les Bleus” per la Francia, The Oranje per l’Olanda, La Celeste e L’Albiceleste per Uruguay e Argentina, “Białe Orly” per il bianco e rosso della Polonia. Gli Azzurri dell’Italia, anche se assenti al mondiale, rientrano in questa categoria, mentre l’Ecuador ha il soprannome “il Tricolore”.
Altri sono più particolari e meno conosciuti. A sbizzarrirsi di più alcuni club, che hanno preso spunto dalla propria terra e dalla fauna che la abita. L’animale più nominato per sostituire il canonico nome dei club o delle nazionali è il leone. Indomabili, dell’Atlante, della Teranga gli aggettivi per il maestoso animale aiutano a disambiguare le nazionali del Camerun, del Marocco e del Senegal. L’Inghilterra ne ha addirittura tre di leoni ispirati allo stendardo, portato in battaglia nel 12° secolo, che li ritraeva in oro per dare coraggio ai soldati.
Sopra i leoni, fra “Le Stelle Nere” del Ghana, volano “I Falchi” dell’Arabia Saudita, “Le Aquile Bianche” della Serbia e “Le Aquile di Cartagine” per la nazionale della Tunisia. Ma ci sono anche “I Draghi”, mitologici e leggendari, che sono stati scelti dal Galles in onore della bandiera nazionale.
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Quando i Samurai Blu si sfidano con i “Vatreni”, ossia “gli ardenti”, stanno giocando Giappone e Croazia, sotto lo sguardo attento dei “Diavoli Rossi” del Belgio e i “Guerrieri del Taeguk” della Corea del Sud.
Non è difficile immaginare chi sono “The Samba Kings”, e se non fosse chiaro basta guardare le esultanze dei giocatori del Brasile. “Los Ticos”, I Ragazzi, è il nome scelto dalla Costa Rica per i suoi calciatori. The Yanks per gli Stati Uniti e The Canucks per i canadesi. La fantasia non è la prima dote non solo della nazionale australiana, che chiama i suoi giocatori “I Socceroos”, ma neanche di quella tedesca, “Die Mannschaft” (la squadra) e di quella svizzera “The Schweizer Nati” (nazionale svizzera). Anche se giocano in undici, i portoghesi sono noti come “La Squadra dei Cinque” in memoria dei cinque regni conquistati dal re Alfonso I tra il 1109 e il 1185. Spagna e Danimarca provano a intimorire gli avversari con i soprannomi “La Furia Rossa” e la “Dinamite Danese”. La fusione della lingua inglese e di quella persiana hanno dato vita al soprannome dell’Iran che per indicare la “squadra nazionale” utilizza “Team Melli”. I padroni di casa, infine, rimangono legati al colore della maglia, il marrone, che in Qatar si dice “Al-Annabi”.