Esplosioni di gialli, arancioni e rossi, su una fotografia in bianco e nero che conduce già agli Quaranta in cui è ambientata la storia. Fiamme vive di un’energia distruttiva, sul punto di cambiare per sempre il mondo. Christopher Nolan, dopo la tiepida accoglienza di Tenet (2020), penalizzato dall’uscita in periodo di pandemia, si dedica a un progetto di lunga data, inaugurando una nuova fase della sua carriera dopo lo storico addio alla produzione e distribuzione Warner Bros.
Oppenheimer, previsto in sala con Universal per luglio 2023, si presenta già in listino come un blockbuster estivo, riservato a uno dei più ricchi periodi annuali del box office statunitense. Un film di costanti e di variazioni per il regista premio Oscar per meriti tecnici nel 2013, noto per il suo talento negli effetti visivi analogici. La spettacolarizzazione delle sequenze di azione non mancherà anche in questo suo dodicesimo lungometraggio, enfatizzata dalla scelta di girare con telecamere Imax, formato che rappresenta già il futuro del cinema, molto più ampio, coinvolgente e spettacolare del classico 16:9 orizzontale.
Per la prima volta dopo sei film insieme, protagonista è un attore-feticcio di Nolan, presente per lo più in ruoli secondari nei suoi più grandi successi: dalla trilogia di Batman a Inception. Cillian Murphy, irlandese dai grandi e gentili occhi celesti su un volto durissimo, possiede già infatti nel suo aspetto quella contraddizione d’animo necessaria a interpretare Oppenheimer, il Professore che si pentì della bomba.
Fra le pochissime notizie trapelate sul film, insieme alle prime immagini ufficiali, si prevede che si tratterà di un racconto dello scienziato e dell’uomo, non solo nell’ambito del Progetto Manhattan ma anche nel suo privato. Florence Pugh, fra le star più apprezzate di Hollywood negli ultimi anni, è stata infatti scelta per interpretare la psichiatra Jean Tatlock, la giovane amante di Oppenheimer. Comunista americana negli anni Quaranta e bisessuale in difficoltà nell’accettare la sua stessa attrazione verso le donne, il personaggio di Tatlock, per la caratterizzazione e per la scelta di casting, è quello che potrebbe persino mettere in ombra Cillian Murphy, nonostante Nolan non abbia mai brillato per la caratterizzazione dei suoi personaggi femminili.
Accanto a lei, si affollano nomi di spessore, dal premio Oscar Rami Malek a Robert Downey Jr, fino Benny Safdie, uno dei due brillanti fratelli del cinema indipendente statunitense. Presenza fissa come nei suoi ultimi film sarà anche in questo caso Sir Kenneth Branagh: costanti e variazioni, ancora una volta.
Agganciandosi al filo tematico conduttore dell’intera filmografia di Nolan, Oppenheimer riprende e rielabora la rappresentazione del tempo. Dalla memoria di Memento, ai paradossi del viaggio nel passato in Tenet, il tempo in Oppenheimer riacquista invece la sua valenza fisica e matematica, diventa “parte” invisibile ed essenziale della formula che rivoluziona il mondo. Il suo controllo è essenziale, dentro e fuori la storia, come è evidenziato anche dalla campagna promozionale: un conto alla rovescia, iniziato lo scorso luglio sul sito ufficiale del film, che proseguirà fino al giorno dell’uscita in sala. Numeri, secondi che scorrono, separano il momento esatto in cui le fiamme quell’esplosione, gialle, arancioni, rosse, irrompono nel bianco e nero e il tempo lo fermano, per tutti.
Leggi anche: The Pale Blue Eye – I delitti di West Point