«Il confine tra la Vita e la Morte è, nel migliore dei casi, ombreggiato e vago. Chi può dire dove finisce l’una e dove comincia l’altra?» è una delle frasi più celebri dello scrittore statunitense Edgar Allan Poe, che introduce The Pale Blue Eye, il film diretto da Scott Cooper e prodotto da Netflix, uscito sulla piattaforma di streaming il 6 gennaio scorso.
Considerato il padre della letteratura horror e del mistero, Poe non ha solo ispirato il titolo del film, ma ne è diventato addirittura co-protagonista. Infatti, The Pale Blue Eye è anche un omaggio ad uno dei suoi racconti più famosi, Il cuore rivelatore, pubblicato nell’antologia Racconti del terrore (1850). Scritta dal punto di vista dell’assassino, la novella è incentrata sull’omicidio di un anziano «che aveva l’occhio di un avvoltoio, un pallido occhio blu coperto da uno strato [di cataratta]. Ogni volta che [il suo sguardo] si posava su di me, il mio sangue si gelava: così, gradualmente decisi di prendere la vita di quel vecchio e liberarmi del suo occhio per sempre».
Non è questo l’omicidio che ha ispirato le vicende del film, ambientate nel 1830 nell’accademia militare di West Point, nello stato di New York. Christian Bale interpreta il detective in pensione Augustus Landor, dedito all’alcol dopo la misteriosa scomparsa dell’amata figlia Mattie (Hadley Robinson). Landor viene ingaggiato dal capitano Hitchcock (Simon McBurney) per indagare sull’omicidio del cadetto Leroy Fry (Steven Maier), trovato impiccato ad un albero e con il cuore asportato.
Il delitto attira subito l’attenzione di un altro cadetto, che si offre di affiancare Landor nelle indagini: un giovane Edgar Allan Poe, interpretato da Harry Melling (famoso per aver vestito anche i panni del fastidioso cugino di Harry Potter, Dudley Dursley), che nel tempo libero si diletta componendo poesie, ancor prima di dedicarsi alla letteratura gotica per cui il mondo intero lo ha conosciuto. Grazie al ritrovamento del frammento di un biglietto nella mano di Fry prima, e di due animali con il cuore asportato poi, i due protagonisti capiscono di trovarsi davanti ad un omicidio a sfondo satanico.
La morte di un altro cadetto, Randolph Ballinger (Fred Hechinger), ucciso con le stesse modalità della prima vittima, e la scomparsa del suo collega Stoddard (Joey Brooks) lasciano intendere che i tre custodivano un segreto e che sono stati puniti per questo. Decisi a seguire la pista satanica, Landor e Poe si rivolgono allo studioso di esoterismo Jean Pepe (Robert Duvall), grazie al quale iniziano a sospettare della famiglia del medico legale Daniel Marquis (Toby Jones).
Dopo aver partecipato ad una cena in casa Marquis, Landor trova un indizio che inchioda la moglie del dottore, Julia (Gillian Anderson, conosciuta per aver interpretato l’agente Dana Scully nella serie X-Files), e i figli Artemus (Harry Lawtey) e Lea (Lucy Boynton), che intende servirsi di un Poe innamorato di lei. Ma un altro evento tragico sembra mettere un punto definitivo agli omicidi che hanno sconvolto l’accademia.
The Pale Blue Eye si conclude con un finale inaspettato, che però non basta a rendere più dinamici i tempi narrativi eccessivamente lenti e a colmare la mancanza di adrenalina che invece ci si aspetta da un racconto del terrore, ispirato alla produzione letteraria del grande Edgar Allan Poe.
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