«Le previsioni dicono molto sul carattere di chi le fa, ma non dicono nulla sul futuro», diceva il magnate statunitense Warren Buffett rivolto agli agitatori di domanda e offerta, ai trader della borsa newyorkese che nei film sventolano all’aria pezzi di carta contenenti il futuro di aziende e paesi. Alla fine, anche all’intelligenza artificiale è toccato attraversare gli alti e bassi di Wall Street, dove a contare sono la fiducia e i soldi. In poche ore, da una conferenza lontana migliaia di chilometri, Google è riuscita a perderle entrambe.
Da Parigi, il giorno seguente del turno di Microsoft e del loro Prometheus, il CEO di Google Sundar Pichai ha presentato la nuova intelligenza del motore di ricerca della Silicon Valley, Bard. Di fronte alla platea carica di investitori, Pichai aveva il compito di illustrare il futuro dell’azienda, ostacolato però da un semplice fact checking. Per sponsorizzare il lancio dell’AI, il 6 febbraio Pichai ha condiviso un post che ne dimostrasse le capacità. Al suo interno è stata inclusa una domanda del CEO: «Quali nuove scoperte del telescopio James Webb posso raccontare a mio figlio di nove anni?». All’interrogativo Bard ha però risposto in modo sbagliato. Infatti non sarebbe stato Webb a fotografare per primo un esopianeta, ma dell’immagine le tracce risalgono al 2004, 17 anni prima dell’apertura del telescopio intitolato all’ex direttore della Nasa.
Alla risposta i mercati hanno reagito con un passo indietro. Alphabet, l’azienda che ha sviluppato Bard, ha perso il 7 per cento a Wall Street, trascinando con sé anche Google, che in una sola giornata brucia 100 miliardi di valore. Microsoft guadagna invece il 3 per cento.
Sul fronte dell’intelligenza artificiale, lo scontro tra i due colossi dichiara vincitore l’azienda di Bill Gates. Forte della collaborazione con la compagnia di Musk OpenAI, Microsoft ha bruciato il terreno della corsa all’innovazione. Mentre Google consolidava il suo primato come motore di ricerca, utilizzato dal 93 per cento degli utenti, la concorrente ha investito più di 10 miliardi nello sviluppo di ChatGPT. La maggiore rapidità ha consentito a Microsoft di presentare solo pochi giorni prima di Google l’AI, chiamata Prometheus, che verrà integrata nel suo motore di ricerca Bing. Il programma permetterà di «pianificare all’istante un viaggio di famiglia a Città del Messico, o dire come sostituire un uovo in una ricetta, tutto senza mai visitare un sito web», hanno dichiarato i presenti alla presentazione di Prometheus. Per Satya Nadella, CEO di Microsoft, la nuova AI permetterà di restringere il distacco con Google e rimescolare gli equilibri della Silicon Valley.
Ad aggiungere metri di vantaggi nella rincorsa di Microsoft sarebbero soprattutto le funzionalità sviluppate. Mentre Google ha sempre puntato a potenziare e migliorare l’esperienza e i servizi a disposizione del singolo utente, Prometheus mette a disposizione strumenti di grande valore economico, soprattutto per le aziende. Nell’apparente prospettiva di maggiori guadagni, tra fiducia e soldi, per la borsa di New York la decisione è stata scontata.