La nuova fase Marvel si prospetta grande e sbalorditiva e si apre con un supereroe piccolo quanto una formica, ma comunque sorprendente. Quando nel 2015 uscì Ant-Man in sala, il supereroe protagonista non era uno dei più conosciuti, ignoto ai non lettori appassionati dei fumetti, ma la pellicola catturò il pubblico e il personaggio divenne famoso e importante nella narrazione, arrivando a salvare l’universo da Thanos. Dal 15 febbraio assume ancora più rilevanza, aprendo la quinta fase dell’universo cinematografico Marvel nei cinema italiani.
Ant-Man and The Wasp: Quantumania ha tutto quello che i fan hanno amato nei precedenti capitoli ed è tutto quello che l’MCU ha sempre promesso di essere. C’è l’immancabile e caratteristico umorismo, ma meno invadente e forzato di Thor: Love and Thunder. C’è la tristezza, non è il tributo al defunto Chadwick Boseman di Black Panther: Wakanda Forever, ma gli occhi diventano lo stesso lucidi in alcune scene. Ci sono tanti effetti speciali, nei titoli di coda sono menzionate numerose compagnie del settore che ci hanno lavorato. Ci sono i colpi di scena, qualche risvolto è prevedibile prestando attenzione a quello che succede, ma fino alla fine la situazione che vivono i personaggi si evolve, cambiando e sorprendendo lo spettatore.
Dopo una fase quattro che non aveva convinto tutti i fan, la Disney punta molto su questa nuova fase, pubblicando anche davvero il libro Look Out For The Little Guy (occhio al piccoletto), scritto da Scott Lang nel film.
Aprendo questa pellicola la nuova fase, c’era il rischio che la trama e la caratterizzazione dei personaggi venissero sacrificate per gettare le basi. Questo pericolo è però evitato: il film soffre di alcuni lunghi momenti di “spiegone”, ma riesce a rimanere conclusivo per i personaggi e la loro situazione. Per apprezzarne la visione non è neanche richiesta una conoscenza assoluta di tutti i prodotti Marvel precedenti. Potrebbe essere utile aver visto Loki per il ritorno dell’attore Jonathan Majors, che riprende il ruolo di una variante del personaggio interpretato nella serie con Tom Hiddleston, ma non è vitale per comprendere il nuovo personaggio nel film.
Per quanto il film si prenda il suo tempo su certi aspetti, è molto più rapido su altri. Il Regno Quantico ricorda Guerre Stellari per i pianeti con numerosi popoli e storie e personaggi (e anche per la palette di alcune scene) e tutta questa varietà viene poco sfruttata e approfondita. Sorge spontanea la domanda se DisneyPlus non abbia già in programma di mettere in cantiere alcune serie per poter esplorare meglio questo nuovo immenso mondo.
Uno dei punti di forza del primo Ant-Man fu il variegato e divertente cast di supporto e personaggi secondari, in questo nuovo capitolo se ne vede qualcuno per poco e qualcuno non ricompare, il focus è tutto sui cinque supereroi, i personaggi introdotti non riescono a essere altrettanto incisivi, ma non è un male tremendo perché i nuovi non rubano la scena e c’è lo spazio di esplorare con attenzione le relazioni all’interno della famiglia Lang/Pym.
Nonostante il protagonista molto piccolo, Ant-Man and The Wasp: Quantumania è un’esperienza sensazionale da vedere sul grande schermo. Come direbbe un famoso scrittore dell’America moderna, «occhio al piccoletto» e alla nuova fase della Marvel.
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Marvel Studios’ ANT-MAN AND THE WASP: QUANTUMANIA. Photo courtesy of Marvel Studios. © 2022 MARVEL.