«Il fascino del volo penso non abbia età» dice Giulia, pilota di F-35, ma l’Aeronautica Militare ha un’età, 100 anni. Il 28 marzo 1923, Vittorio Emanuele III decreta la costituzione della regia Aeronautica, rendendola indipendente dall’esercito. Dopo un secolo, «penso che le persone siano tuttora affascinate dal volo, che è un qualcosa che non ci appartiene realmente. Penso rappresenti un po’ sempre quel senso di libertà, di forza, di agilità e quindi sia attuale e rimarrà tale per sempre».
A Piazza del Popolo, nel centro di Roma, è atterrata una delle frecce tricolori e c’è una fila di persone in attesa di salire sul velivolo blu con la coda verde, bianca e rossa. Si tratta di una riproduzione e non è la sola a essere disponibile, accompagnata da un argenteo F-35, da un caccia da combattimento Eurofighter, da un giallo Tornado e da un elicottero HH-139.
I visitatori che vogliono provare l’ebbrezza di sentirsi Tom Cruise nel film Top Gun possono pilotare un Eurofighter o un PAN con uno dei tre simulatori ludici. Chi vuole restare con i piedi per terra può camminare in tre cupole blu che ripercorrono la storia dell’Aeronautica dal 1923 ad oggi. L’ingresso è dedicato al passato e mostra piccole riproduzioni dei primi aerei e le divise originali di quegli anni. Attraversando un corridoio tappezzato di fotografie che mostrano l’evoluzione di aerei e piloti si arriva alla cupola del presente, in cui vengono spiegate il ruolo attuale dell’Aeronautica Militare, occupata in difesa aerea e soccorso. È possibile vedere l’evoluzione dei caschi dei piloti, fino ad arrivare al «fiore all’occhiello», come lo definisce la guida, «il casco delle frecce tricolori, personalizzato per ogni pilota» con «a fianco il Guinness World Record, ottenuto quest’anno per la pattuglia di esibizione acrobatica più numerosa al mondo. Ce li abbiamo solo noi dieci velivoli insieme». L’ultima cupola racchiude il futuro: il casco di un F-35, che, indossato, permette al pilota di diventare un tutt’uno con il velivolo, abbassando la testa in volo, consente di vedere il suolo che si sta sorvolando e non il pavimento dell’abitacolo.
L’Air Force Experience, disponibile dal 24 al 29 marzo in Piazza del Popolo e visitato da adulti, giovani e scolaresche, è solo uno degli eventi organizzati per celebrare il centenario dell’Aeronautica Militare. Il 28, per tutto il giorno, c’è l’open day, con la possibilità di visitare le basi aperte, mentre la mattina è stata organizzata una cerimonia alla terrazza del Pincio e una parata aerea sulla città di Roma.
Il capitano Giulia racconta di aver «scelto questa carriera perché era il mio sogno da bambina essere un pilota. Ho fatto domanda per l’Accademia Aeronautica, ho fatto il concorso pubblico e sono entrata, ho fatto cinque anni di Accademia e le scuole di volo. Sono stata assegnata inizialmente al Tornado ECR e sono stata quattro anni al 155esimo gruppo, dopodiché ho avuto una piccola parentesi in Accademia Aeronautica come ufficiale di inquadramento e dopodiché sono transitata al velivolo F-35» e svela che essere in aria è una sensazione bellissima. «Il nostro lavoro richiede tanta concentrazione, siamo impegnati in ogni instante del volo e sono pochi i momenti in cui ci si può rilassare, però ho avuto modo, in alcuni frangenti, di ammirare paesaggi molto belli. Inoltre, c’è del divertimento nel manovrare velivoli così performanti».
Il capitano Giovanni, del nono gruppo del quarto stormo caccia di Grosseto, ha «sempre voluto fare il pilota, da quando avevo otto anni, da quando mio padre mi portò a vedere un air show e mi innamorai delle frecce tricolori. Mi sono arruolato nel 2012 con l’Accademia Aeronautica e sono arrivato dieci anni dopo all’Eurofighter». Per lui, entrare in quell’abitacolo è un compito che svolge con piacere. «L’Eurofighter una macchina a tutto tondo, molto performante, è molto emozionante, ci vuole tanta passione ed energia, perché ne richiede molta come macchina, è assolutamente un’emozione portarlo. E poi è un onore servire la patria, servire lo stato italiano ed essere utili in qualcosa in cui si crede».
Samuele pilota l’HH-139, elicottero che l’Aeronautica utilizza per la ricerca e il soccorso, e ha «scelto di entrare in Aeronautica per fare questo lavoro. Sapevo della ricerca e soccorso ed è quello che mi sentivo di fare, contribuire al salvataggio di persone in difficoltà, dispersi, comunque tutte persone che senza di noi non sarebbero potute tornare a casa un giorno». Per il pilota, essere in aria «è un’emozione indescrivibile, chiunque l’abbia provata può confermarlo, è qualcosa che ti cambia, una volta volato per la prima volta non si torna più indietro, è una cosa meravigliosa». Sul perché scegliere l’Aeronautica dopo cento anni dice «perché l’Aeronautica ci dà davvero tanto, ci dà possibilità di fare grandissime esperienze e di poter servire la nazione in un modo speciale, volando, quindi unendo la passione del volo a quello che è il servizio del paese e dei cittadini».
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Il capitano Roberta, pilota di Tornado presso il sesto stormo di Ghedi, è «entrata in Accademia Aeronautica nel 2011 con il corso Orione V, da lì ho preso la laurea magistrale a Pozzuoli e dopodiché sono partita per i brevetti di volo fino ad arrivare al velivolo Tornado, attualmente impiegato a Ghedi. Questa passione per il mondo aeronautico nasce da piccolissima, dalle scuole elementari, vedevo gli aerei che volavano vicino casa mia e questo mondo mi incuriosiva. Ho coltivato questa passione che mi ha portato a delle scuole superiori specifiche per il mondo aeronautico e a entrare in accademia». Per lei è arduo descrivere a parole l’emozione che prova quando è in volo: «Dopo tanti anni di studio, sacrifici, impegno, finalmente mettere piede su un aereo che hai visto da lontano… è davvero difficile trasmettere come emozione ed è una cosa bellissima perché è il raggiungimento di un sogno che dura da anni, è molto intensa come esperienza». Per lei bisognerebbe scegliere l’Aeronautica perché «ti dà la possibilità di effettuare esperienze uniche nella tua vita, non soltanto a livello di pilotaggio, ma anche a livello di persona, effettuare attività che ti danno tantissima esperienza e tantissime emozioni. La raccomando assolutamente a tutti quanti».