«La ‘sostituzione etnica’, anche detta ‘grande sostituzione’, è una teoria complottista secondo cui l’immigrazione di massa in Europa non è frutto di un moto spontaneo, ma risponde a un deliberato piano di sostituzione delle popolazioni europee bianche e di fede cristiana con quelle provenienti da altri continenti, prevalentemente di fede musulmana» questa la definizione sul dizionario Treccani.
L’articolo «Qui il rapporto ONU che ha prescritto la ‘sostituzione etnica’ – nel 2000» è stato pubblicato su maurizioblondet.it, sito personale del giornalista Maurizio Blondet, accusato dai siti di fact-checking come Butac.it di aver diffuso informazioni false su scienza, politica e sul conflitto Russia-Ucraina. Secondo Blondet il rapporto dell’ONU parla di ‘sostituzione etnica’ come arma per «distruggere le identità nazionali che fanno ancora da argine al disegno liberista del mondialismo.»
Il primo scritto in cui si fa riferimento alla teoria della sostituzione etnica è di Theodore Bilbo, ex senatore democratico del Mississippi dal 1935 al 1947. Nel libro, intitolato “Scegliete: Separati o bastardi”, Bilbo sostiene la superiorità della «razza bianca caucasica», che reputa in pericolo a causa degli «incroci» con altre «razze». La teoria è stata ripresa, come fonte di ispirazione, da diversi autori di attentati a matrice razzista negli ultimi anni: della strage di Oslo in Norvegia del 2011 all’attentato alla sinagoga di Pittsburgh nel 2018. Il discorso del ministro Lollobrigida si inserisce all’interno di un filone di politici ed esponenti di estrema destra che citano quella che è una teoria del complotto per fare leva sul timore della classe bianca e medio-bassa di perdere i propri privilegi nei confronti dei migranti stranieri che arrivano in Occidente.
Nel documento delle nazioni Unite, “New report on replacement Migration issued by un population division” del 17 marzo del 2000, viene citato il concetto di «Replacement migration» come «flusso migratorio internazionale necessario a una nazione per evitare il declino demografico e l’invecchiamento della popolazione causati dalla bassa fertilità e dai tassi di mortalità». Il report dell’ONU analizza il calo di natalità nei paesi occidentali. Ad esempio il report prevede che i paesi europei diminuiranno di dimensioni demografiche nei prossimi 50 anni (2000-2050). La popolazione italiana, nel 2000 era di 59 milioni, il report ne stima una diminuzione a 41 milioni entro il 2050. La Federazione Russa diminuirà da 147 milioni a 121 milioni tra il 2000 e il 2050. Sopratutto il report cita come possibile scenario futuro ‘l’immigrazione sostitutiva’: il calcolo della «migrazione internazionale di cui un paese avrebbe bisogno per prevenire il declino della popolazione e l’invecchiamento della popolazione derivanti da bassi tassi di fertilità e mortalità». Un concetto diverso dalla ‘sostituzione etnica’, come titola l’articolo, che «non è frutto di un moto spontaneo» come ‘l’immigrazione sostitutiva’, «ma risponde a un deliberato piano di sostituzione delle popolazioni europee».
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