«Con questi risultati, il governo si sente solido, confortato. La dimensione della vittoria della destra e della sconfitta della sinistra è ampia». Queste le prime parole del politologo Piero Ignazi. Il professore ordinario di Politica comparata all’università di Bologna esamina i risultati del ballottaggio delle elezioni amministrative 2023 in quarantuno comuni, tra cui sette capoluoghi di provincia. «I risultati confermano un trend e possono influenzare il futuro del nostro Paese».
La robustezza del governo attuale viene riconfermata, a quattordici giorni dal primo turno. «Nessuna sorpresa». La destra domina Massa, dove vince Francesco Persiani. Segue Pisa con la vittoria di Michele Conti. Nicoletta Fabio è la prima donna sindaco di Siena. Daniele Silvetti è il primo cittadino ad Ancona. E infine a Brindisi vince Giuseppe Marchionna. Mentre la sinistra ha vinto nell’unico capoluogo di provincia al ballottaggio. Con cinquecento voti di differenza prende Vicenza, dove vince Giacomo Possamai. A Terni vince il sindaco Stefano Bandecchi.
«C’erano molte situazioni in bilico che però si sono risolte a favore della destra». Ricordiamo che nel primo turno di elezioni amministrative il centrodestra aveva occupato quattro città capoluogo: Sondrio, Treviso, Latina e Imperia. E il centrosinistra due: Brescia e Teramo.
Si è votato anche per il primo turno delle amministrative in Sardegna e Sicilia. Al voto quattro città: Catania, Trapani, Ragusa eSiracusa. In questa turnazione, nessuna città sarda è stata considerata. Sono due i Comuni che superano i quindicimila abitanti, Assemini e Iglesias. Se nessun candidato conseguirà la maggioranza richiesta nei Comuni, si terrà un ballottaggio l’undici e il dodici giugno 2023.
L’affluenza al secondo turno si attesta al 50,76%, in calo rispetto alla partecipazione del primo che otteneva un 59,47%. Numeri che seguono «la tendenza di questi ultimi anni».
Leggi anche: «Non mi sorprenderebbe se il risultato si dovesse ribaltare»