I fanatici del calcio devono aspettare per cantare vittoria. L’ultima risoluzione approvata dal Parlamento Europeo nella giornata di mercoledì sul Geo-Blocking Act del 2018 apre la strada a possibili nuovi scenari nel mondo dello streaming.
La proposta accolta in materia di abolizione del “geo-blocking” consiste nell’eliminare la tecnologia che limita l’accesso a determinati contenuti o piattaforme in base alla posizione geografica dell’utente. Sostanzialmente, l’abolizione permette ad una persona in Italia di abbonarsi a servizi di altri paesi europei.
Una precedente proposta approvata nel 2018 dal Parlamento Europeo aveva permesso l’abolizione del geo-blocking per le piattaforme e-commerce ma, non estendendo lo stop al blocco per i servizi di streaming. Il voto favorevole alla proposta del 13 Dicembre va quindi ad allargare il progetto di creare un mercato unico digitale europeo. Le conseguenze? Il nuovo regolamento, che l’Europarlamento avrà tempo di stilare entro il 2025, comporterà l’estensione del campo di applicazione delle norme al settore audiovisivo: eventi sportivi, film e serie TV visibili su piattaforme in esclusiva in singoli paesi non saranno più bloccati nel resto d’Europa.
La Federazione Internazionale dei Distributori e Editori Cinematografici (FIAD) ha “condannato seriamente” il voto, aggiungendo che il geo-blocking “serve come fondamento per sostenere e alimentare l’industria europea del film-audiovisivo”.
Quanto costa vedere il gioco del pallone in tv in Europa? In Italia per guardare il calcio in modalità streaming si spendono, in media, 50 euro al mese, tra abbonamento a DAZN e Amazon, piattaforme che di recente hanno rialzato i prezzi dei propri servizi. A risentire degli aumenti anche la Germania: qui sono necessari due abbonamenti per poter guardare tutta la Bundesliga. Tra DAZN E SKY il prezzo complessivo arriva ai 70 euro. Il Paese con la maggiore convenienza è la Polonia: con un canone Dazn da 8,55 euro al mese si portano a casa tutte le partite della Serie A. La nazione più cara è invece la Spagna; per poter guardare solo la Liga il prezzo è di 94,90 euro al mese, spesa che lievita a 107,90 euro mensili per chi vuole guardare tutto il calcio.
Il mondo dello sport – soprattutto del calcio – vive appeso a un filo. Alla vigilia della plenaria del Parlamento Europeo di mercoledì erano arrivati i primi allarmi da parte di Lega Serie A, Dazn e Sky. Dopo quasi due mesi dal rinnovo quinquennale (2024-2029) da 5 miliardi di euro per la trasmissione del massimo campionato italiano, la prospettiva di una “rivoluzione dello streaming” in Europa ha infatti fatto sorgere la paura di importanti perdite economiche per ogni organo coinvolto. L’Ad della Lega Serie A, Luigi De Siervo, aveva dichiarato di “opporsi al geo-blocking” in un comunicato ufficiale. Ma dopo la plenaria del PE filtra adesso cauto ottimismo.
Nonostante l’ultima risoluzione sul Geo-Blocking Act sia stata approvata, la Lega Serie A fa trapelare un “sentiment positivo”. In attesa del testo definitivo e di un regolamento ad hoc, sembra che molti eventi sportivi come le partite di calcio dei campionati italiani possano rimanere esclusive delle piattaforme del territorio. Il Parlamento, infatti, chiede “un calendario realistico, per consentire al settore audiovisivo di adattarsi e garantire la conservazione della diversità culturale e della qualità dei contenuti”. È su questo punto che fa leva la speranza di tutte le leghe europee, pronte a muoversi con un comunicato congiunto nel caso in cui le aspettative generali dovessero di nuovo essere ribaltate.