La storica scuola Fratelli Bandiera di Roma sarà accorpata all’istituto Montessori “Clotilde Pini” a partire dal prossimo anno scolastico perché non ha raggiunto il numero minimo di iscritti. L’edificio si trova a pochi passi da piazza Bologna e comprende le classi elementari e medie. La sua facciata disadorna e le due torri simmetriche sono un esempio di architettura del ventennio fascista: la scuola è attiva dal 1936.
Al centro del cortile che collega la Fratelli Bandiera all’asilo accanto c’è una magnolia dedicata ad Alfredino Rampi, vittima dell’incidente di Vermicino, che è stato uno dei suoi studenti. In piazza Ruggero di Sicilia, di fronte all’ingresso, alcuni dei bambini rimangono a giocare anche dopo la fine delle lezioni. Altri invece tornano in classe per partecipare alle attività sportive pomeridiane.
Sulle panchine le madri aspettano. «Ho scelto questa scuola perché è un’istituzione nel quartiere»– dice Silvia Boldi, una di loro. «Molti dei genitori della zona iscrivono i figli qui solo per il suo nome», dice un’altra mamma, Cinzia Di Fiore. La notorietà dell’istituto però non basta. I numeri sono bassi, meno di 500 nuovi alunni nell’ultimo anno. «Il problema è la denatalità», dice Cinzia. Non solo, anche «affitti elevati in un quartiere divenuto ormai troppo costoso – aggiunge Silvia – una famiglia giovane non viene a vivere qui a meno che non sia benestante».
La Fratelli Bandiera non ha i numeri sufficienti per continuare in autonomia. Secondo la legge italiana con meno di cinquecento alunni una scuola deve chiudere, con meno di 900 deve essere accorpata.
Presente e passato
Questa è la scuola dove il maestro Alberto Manzi ha insegnato dal 1954 fino al termine della sua carriera, nel 1987. Anche se i suoi allievi non sono stati soltanto quelli della Fratelli Bandiera, ma tutti gli italiani che lo hanno seguito in Non è mai troppo tardi, il programma che ha condotto dal 1960 al 1968 sulla Rai. Manzi faceva lezione agli studenti nella terrazza attigua alla sua classe. Un’innovazione che è stata ripresa dalla maestra Titti che insegna scienze da oltre trent’anni nello stesso istituto.
Maria Spontini Mazzacane –ma si fa chiamare da tutti Titti – nel 2022 ha riaperto la terrazza alle famiglie e ai bambini, invitandoli a osservare le stelle nelle sere di luglio, organizzando una rassegna in collaborazione con l’osservatorio astronomico di Roma. «La maestra Titti e il suo laboratorio all’ultimo piano sono un pilastro della scuola – dice Silvia – è lei a insegnare scienze a tutti i bambini della Fratelli Bandiera dalla terza elementare in poi».
La scuola non chiude
La notizia dell’accorpamento è stata accompagnata da polemiche. Domenica sera la dirigente scolastica della Fratelli Bandiera, Rosa Palmiero, ha diffuso un comunicato accusando i quotidiani La Repubblica e RomaToday di aver fornito informazioni «errate e incomplete sul dimensionamento della scuola e finanche della sua presunta chiusura». Secondo Palmiero, entrambe le scuole hanno voluto l’accorpamento (gli studenti della M.C. Pini sono 833). È questo l’unico modo per evitare la chiusura. «I due consigli d’istituto sono stati attenti a garantire che le decisioni rispecchiassero l’identità dei due plessi», afferma la preside. Il nome di entrambe le scuole «potrebbe essere» infatti Fratelli Bandiera-M.C. Pini», si legge alla fine del comunicato, ma la decisione spetterà al nuovo consiglio d’istituto.