Presentato al Festival del Video Game di Roma, “Cassandra” è il primo cortometraggio realizzato combinando Intelligenza Artificiale e immaginazione umana. I dodici minuti di clip sono stati prodotti dalla Scuola Holden di Torino insieme a Rai Cinema, sotto la direzione di Riccardo Milanesi di Holden.ai StoryLab. Protagonisti del video, un po’ in carne ed ossa un po’ digitali, sono Agatha e Alessio. I due story trainer, alle prese con l’app di intelligenza predittiva, capiranno quanto questa possa influenzare persino una storia d’amore.
«Per creare i personaggi abbiamo realizzato i loro chatbot e li abbiamo interrogati» – spiega la regista Demetra Birtone – «In questo modo abbiamo ottenuto informazioni in più sulle loro passioni e interessi». La sceneggiatura è un lavoro che parte sempre dalla creatività delle persone perché, «Anche se l’IA è un ottimo strumento, l’originalità della mente rimane insostituibile».
L’industria cinematografica è tra i settori in cui l’impatto di nuove tecnologie è maggiore. Birtone, agli esordi della carriera, parla di un «Lavoro difficile ma stimolante», una sfida che l’ha portata a considerare l’IA come un membro della troupe: «Io avevo le mie idee e la macchina aveva le sue. Abbiamo dovuto trovare insieme un punto d’incontro per realizzare ciò che avevo in mente».
I pensieri di Cassandra sono ispirati a un dialogo tra gli autori e “Bard”, il chatbot basato sull’intelligenza artificiale di Google, fatto di richieste e confronti con la macchina: «È fondamentale fare le domande giuste, non bisogna affidarsi solo allo strumento tecnologico – spiega Riccardo Milanesi, maestro della Scuola Holden. Il docente sottolinea come il dialogo con l’IA sia uno stimolo per ragionare meglio su di noi e sulla nostra immaginazione: «Domani tutti useranno questi sistemi, la differenza la farà l’originalità nell’utilizzo».
I sistemi di intelligenza artificiale vengono applicati al settore cinematografico in tutte le fasi, dal processo alla distribuzione del film. È possibile ottimizzare i tempi di montaggio, la correzione del colore e la sincronizzazione dell’audio. Tra le tecniche più innovative c’è il “de-aging”, ringiovanimento digitale arrivato per la prima volta sul grande schermo col film “Il curioso caso di Benjamin Button”.
«Ciò che prima richiedeva ore di trucco, adesso diventa un meccanismo automatico», dice Carlo Rodomonti, responsabile Marketing Strategico e Digital RAI Cinema – «Questo incide in positivo anche sui costi di produzione». Il corto “Cassandra” è stato realizzato in sette giorni con spese ridotte al minimo e «Una qualità di contenuto rimasta la stessa» specifica Rodomonti. Molti vantaggi, dunque, ma non mancano le preoccupazioni. Nel 2023, attori e sceneggiatori di Hollywood hanno scioperato contro l’intelligenza artificiale che clona immagine e voce delle star. Tom Hanks si è ritrovato a sua insaputa in una pubblicità di igiene dentale. Stessa sorte per Scarlett Johansson, che ha intrapreso un’azione legale contro l’app che ha diffuso lo spot. «L’IA è un segmento che va sperimentato, ma va anche regolamentato» – prosegue il responsabile. Nelle sue parole c’è il riferimento alla necessità di una disciplina sul diritto d’autore, per assicurare ai lavoratori i giusti compensi: «Abbiamo a disposizione una risorsa importante. Se sapremo usarla, i benefici saranno massimi».