Nelle due esibizioni fatte finora a Sanremo, Irama stringe nel pugno sinistro una collana con un ciondolo argentato: «È una cosa molto personale, emotiva. Quello per me è un via libera per cantare questa canzone, lo sto proprio usando per cantare». Così, nella stanza bianca del Miramare, hotel sul lungo mare ligure in questi giorni dimora di molti cantanti in gara, Irama spiega il significato dell’oggetto, lasciando intendere una connessione che lo lega a un ricordo intimo.
Sul palco blu dell’Ariston, di fronte alla platea gremita di persone, durante le prime due serate si è esibito l’artista, all’anagrafe Filippo Maria Fanti, che invece giovedì 8 febbraio può riposare la voce in vista del duetto con Riccardo Cocciante previsto per l’appuntamento di venerdì 9.
Tu no, il singolo sanremese che potremo riascoltare durante la finale di sabato 10 febbraio, si è classificato secondo nella top five della serata di mercoledì ed è tra i favoriti di questa edizione. Il pezzo racconta di un amore finito legato a ricordi e rimpianti: «È struggente per me cantarlo. Mi piacerebbe che ogni persona che lo ascolta e lo apprezza desse al brano un’interpretazione e una visione personale, perché la musica è egoistica quando la scriviamo, ma quando la lasciamo andare deve essere delle persone».
Per il processo creativo, Irama si rifugia nelle emozioni e negli spazi intimi: «Scrivo molto di getto. Una volta ero in Sardegna e c’era un tramonto bellissimo, andai in spiaggia e provai a catturarlo, ma mi persi completamente in quello che avevo visto. Faccio fatica a scrivere o a fermare le cose perché sono sempre attirato da quello che ho intorno. Tendo a sprigionare tutto in spazi angusti. Quando ero bambino, scrivevo canzoni nel bagno di casa dei miei genitori, che era molto piccolo. Mi chiudevo lì dentro». Ancora oggi, quando compone, il cantante tende a isolarsi, nonostante in quel momento possa trovarsi «In un posto bello».
La musica è la costante della sua vita e, anche nel tempo libero, rappresenta ciò che gli piace più fare con gli amici. Un’altra passione di Irama? «Impazzisco per gli animali, sono bellissimi. Mi piacerebbe un giorno avere una riserva naturale, un posto dove gli animali stanno bene, vorrei vivere a contatto con loro».
Quella del 2024 è la quarta partecipazione, in cinque anni, del cantante a Sanremo, che questa volta punta al gradino più alto. Sabato 10 febbraio il verdetto finale.