Esclusiva

Febbraio 16 2024
Alessio Matta

Capoterra, Cagliari, Roma e in futuro New York. Sono le tappe del cammino che sogna di percorrere Alessio, partito dal piccolo centro di 23mila abitati in Sardegna e ora con il sogno di diventare un inviato all’estero. «La mia destinazione preferita sarebbe la Grande Mela, altrimenti Mosca», dice.

Dalle parole e dall’entusiasmo di Alessio si percepisce la curiosità di scoprire e di raccontare i posti più distanti, dove tutto è diverso da ciò a cui siamo abituati. Dopo aver risposto di getto con la città americana e quella russa, Alessio ci riflette e aggiunge anche l’India e la Cina: «Mi appassionano gli imperi – commenta sorridendo – e quindi sono le mete che reputo più entusiasmanti da raccontare».

Prima, però, bisogna studiare. «L’opportunità del Master di Giornalismo della Luiss mi permette di migliorare la tecnica. Volendo lavorare in televisione, sono consapevole che devo migliorare aspetti come il montaggio dei video».

Alessio ammette di non aver mai lavorato davanti ad una telecamera, ma di essersi dedicato alla scrittura per un sito generalista dell’Università di Cagliari, dove si è laureato in Scienze Politiche nell’ottobre del 2023. Tre anni in cui è maturata la passione per il giornalismo, che fino ad allora non aveva preso in considerazione con troppa serietà.

Qualche segnale c’era stato. Alessio ride scavando nei ricordi, pensando a quando giocava ai videogiochi e sognava di essere un telecronista sportivo: «A dodici anni toglievo l’audio e raccontavo la partita io stesso. E mi capitava di farlo anche quando giocavo a calcio: facevo la cronaca dalla panchina, dato che non ero fortissimo. Ma mi veniva spontaneo, non pensavo di voler fare questo mestiere».

Il calcio non è stata l’unica passione di Alessio. C’è stata anche l’equitazione, che rievoca qualche ricordo scomodo, come un infortunio che lo ha fermato da piccolo. Poi c’è stata anche la politica, già dai quindici anni: «Aiutavo alcuni comitati e distribuivo volantini, anche se dopo poco tempo ho perso un po’ l’interesse. Ora – conclude – mi piacerebbe raccontarla, magari proprio come inviato all’estero».