193 bandiere colorate circondano un grattacielo di vetro di 39 piani che riflette la luce del sole. Un logo azzurro con due ramoscelli di ulivo bianchi che abbracciano la mappa del mondo. Studenti del liceo muniti di badge e placard, 11 commissioni delle Nazioni Unite, temi di attualità da risolvere, sullo sfondo della città di New York. È iniziato giovedì 7 marzo il secondo turno di Gcmun, Global Citizen Model United Nations, il progetto di United Network (UN) che vede i giovani partecipanti vestire i panni dei delegati dell’Onu per discutere in lingua inglese di topic importanti come Ensuring a sustainable and equal future to people with disabilities (Assicurare un futuro sostenibile e equo alle persone disabili), Towards the achievement of the right to privacy in the digital era (Verso il raggiungimento del diritto alla privacy nell’era digitale) e Post-conflict economic reconstruction: a call for coherence (Ricostruzione economica post-conflitto: un appello alla coerenza).
United Network è una Ong (Organizzazione non governativa) affiliata al dipartimento di comunicazione globale delle Nazioni Unite, che detiene lo status speciale presso l’Ecosoc, composta da circa 250 staffer tra i 18 e i 25 anni. Da anni si occupa della formazione degli studenti della scuola superiore e inferiore, tramite l’organizzazione di diversi progetti, come Imun (Italian model united nations), Snap (Simulazione nazionale assemblea parlamentare) e Press (Progetto redazione e scrittura per la stampa). Quest’anno più di 4.000 studenti provenienti da tutto il mondo si sono iscritti a Gcmun, motivo per cui il progetto è stato diviso in due round: il primo terminato a fine febbraio e il secondo che terminerà a metà marzo.
«United Network promuove un tipo di didattica che è innovativa, che pone lo studente in una situazione di confronto con l’altro e non di studio autonomo», dice Chiara Erriquez, responsabile della didattica.
«Questo è il terzo anno che ricopro questo ruolo in UN e il ricordo più bello che mi porto dentro è quando, alla fine di ogni progetto, mi siedo in prima fila, durante la cerimonia di chiusura, chiudo il computer, lascio stare per qualche momento i vari file su cui devo lavorare, e guardo l’emozione negli occhi delle persone che sono sul palco e che osservano tutto il risultato del durissimo lavoro che è stato fatto nei mesi precedenti. Nei loro sguardi vedo proprio la soddisfazione e l’emozione per quello che hanno creato. Con i loro occhi che brillano, di riflesso, si illuminano anche quelli del resto dello staff e questo significa tantissimo», aggiunge Erriquez.
Gcmun è inglobato all’interno del progetto Muner, Model United Nations Experience Run, grazie a cui gli studenti, oltre a partecipare alla simulazione vera e propria guidati dai director, visitano anche la “Grande mela”, tra quartieri famosi, musei come il MoMa (Museum of Modern Art) e monumenti come la Statua della Libertà, accompagnati dai tutor dello staff.
La mattina del 7 marzo il Palazzo di vetro di New York, quartier generale delle Nazioni Unite, ha aperto le porte della General Assembly (GA) allo staff di United Network e ai suoi studenti, riuniti per assistere alla cerimonia di apertura del progetto, che ha visto la partecipazione di ospiti importanti come Emanuele Bevilacqua, presidente del Teatro di Roma, giornalista e scrittore, e Joe Bastianich, giudice di MasterChef Italia dalla prima alla settima edizione e di MasterChef USA dal 2018.
Bevilacqua ha tenuto un discorso sull’attenzione e la passione che i giovani sono chiamati ad impiegare per portare al termine le sfide della nuova generazione. «Immaginare, creare, generare. Questo è tutto ciò che ci rende liberi», ha concluso sul podio dell’Assemblea Generale.
«L’opportunità di confrontarmi con un gruppo di giovani e aspiranti politici è stata un’esperienza unica. Mi sento onorato», ha aggiunto Bastianich.
Nel pomeriggio del 7, l’8 e il 9 marzo i ragazzi si sono ritrovati all’hotel Sheraton di Times Square, dove sono stati divisi nelle conference room, per prendere parte al gioco di ruolo e fingersi delegati dell’Onu per tre giorni. Quest’anno, le commissioni coinvolte sono state: Disec, Ecofin, Sochum, Specpol, Legal, Imo, Cstd, Unoosa, Wipo, Un-Habitat, Unesco.
Oltre a vivere l’esperienza formativa, gli studenti hanno avuto l’opportunità di incontrare i diplomatici che lavorano a New York, grazie a incontri chiamati Mission Briefing, e di conoscere le varie figure professionali impegnate all’interno del Consolato Generale d’Italia e della Missione Permanente Italiana alle Nazioni Unite. Durante la cerimonia di chiusura del 9 marzo, è atteso un ospite d’onore: Martin Luther King III, attivista statunitense e figlio di Martin Luther King Junior.
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