Luci soffuse, audio ridotto e pianto libero: il cinema per i bebè arriva a Roma, nel quartiere Trastevere, in via Girolamo Induno. Un’idea inclusiva che esiste già da tempo nel resto d’Europa.
“Cinemini”, questo il nome del progetto Troisi, è un appuntamento settimanale. Ogni martedì mattina, infatti, alle 11:00, viene proiettato un film in sala dedicato a giovani genitori, e a tutti coloro che si occupano dei neonati. «Essenziale è stato avere un fasciatoio in sala ed uno spazio per dare da mangiare ai piccoli», così racconta la nuova iniziativa Giulia Flor Buraschi, vicepresidente della Fondazione Piccola America, che da settembre 2021 gestisce la sala.
Giulia spiega così l’esigenza di trovare un luogo nella capitale dove neo mamme e neo papà potessero sentirsi meno soli, in modo da alleviare stanchezze, gioie e paure con altri genitori: «Può essere un momento di aggregazione per persone che stanno vivendo la stessa situazione, per creare una comunità, ma soprattutto per occuparsi dei loro bimbi e mantenere un contatto con la realtà. Motivo per il quale, abbiamo scelto di proiettare pellicole in prima visione, invece di scegliere spettacoli ad hoc che parlassero del ruolo genitoriale. Senza ghettizzare nessuno».
Da quando Cinemini è iniziato ha riscosso successo, «Ad ogni proiezione si presentano circa dalle 20 alle 50 persone», aggiunge la vicepresidente, «È il sesto martedì che lo facciamo, temevamo che sarebbe stato un fiasco, invece c’è stata una bellissima risposta della comunità. Era un appuntamento in città che mancava».
Martina Sperotto, madre di Petra e Miriam, viene dalla provincia di Vicenza e si è trasferita a Roma con il compagno. È stata lei la prima a contattare il Troisi per manifestare il problema: «La depressione post-partum è sempre lì, e colpisce non solo le mamme, ma anche i papà. Questo perché siamo isolati e non viviamo spazi in condivisione con altre famiglie. Quando diventi genitore tutto cambia, non solo gli ormoni, ma anche l’umore, hai bisogno di un supporto che può essere anche andare al cinema per scambiare due parole con la vicina di sedia».
Prima di entrare in maternità Sperotto faceva l’attrice, sempre in movimento e in giro per l’Italia. Oggi per non abbandonare quei ritmi frenetici fa l’allenatrice di Kangatraining, ginnastica post parto. Lei ha proposto alla fondazione il progetto.
«Ho contattato diversi cinema prima di questo. In Italia ce ne sono pochissimi che danno questo servizio con continuità, mentre in altri stati europei è una cosa comune. Sapevo quindi che era una iniziativa fattibile, perché è più facile muoversi con i neonati quando ancora non gattonano. Mi sono resa conto che potevo andare un po’ ovunque grazie all’aiuto di un fascia e una zona dove cambiare il mio bimbo».
L’attrice da quando è nata la sua prima figlia, nel 2019, tenta di rendere migliore la vita nella capitale delle altre mamme. Da qui l’idea di aprire un sito per aiutare chi vive la stessa situazione: «Ho pensato di fare una mappa di Roma modificabile da tutti, che potesse indicare luoghi pubblici dove ci fossero i fasciatoi. Non solo, ho organizzato anche passeggiate al museo insieme ad altre mamme, dedicate al racconto della maternità nella storia dell’arte. Tutto questo l’ho fatto perché mi sentivo esclusa dalla vita politica della città. Per paura di ritrovarmi in difficoltà nemmeno uscivo, io come tanti altri».
I Cinemini rappresentano quindi qualcosa di più: non solo uno spazio per intrattenersi, ma anche per non sentire la solitudine o il senso di colpa che affligge chi vive un momento simile. Tra una pappa e un cambio pannolino, è un bel modo per socializzare e prendere confidenza con questa nuova quotidianità.
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