Dal primo marzo, giorno in cui sono state diffuse le conversazioni telefoniche tra quattro ufficiali tedeschi sugli aiuti all’Ucraina, si parla di una possibile invasione della Germania in Russia. Messaggi su Telegram e siti internazionali e italiani sostengono che «La Bundeswehr (le forze armate del Paese) sta discutendo in modo specifico di piani per colpire il territorio russo» come si legge, ad esempio, su Saker Italia, un gruppo composto da più di undicimila persone.
Si tratta di una lettura errata e di parte delle intercettazioni. Nell’articolo pubblicato da SputnikGlobe si afferma che «La registrazione della chiamata si è aggiunta ad una serie di prove che indicano il profondo coinvolgimento della Nato, oltre a sollevare interrogativi sul comportamento altamente provocatorio dell’alleanza transatlantica».
In realtà, secondo Jacopo Iacoboni, che segue il conflitto russo-ucraino per “La Stampa”, è «Una narrazione manipolata e forgiata, un’operazione di disinformation, partita dalla direttrice della tv russa RT, Margarita Simonyan, che ha diffuso le intercettazioni ricevute da “amici in uniforme” (altri militari), come ha dichiarato lei stessa. Ciò serve ad affermare la tesi per cui il Paese non è in conflitto con l’Ucraina, ma si sta difendendo da una guerra per procura della Nato».
Soffermandosi sul contenuto della discussione estrapolata, il giornalista spiega che «Non si parla di un attacco della Germania con armi tedesche al ponte in Crimea, ma della possibilità di dare o meno i missili Taurus (adatti a colpire bersagli a lunga distanza) e di cosa succederebbe da un punto di vista politico nel Paese. Sono cose molto diverse rispetto alla narrazione portata avanti dalla Russia».
Infatti, come emerge dagli audio, gli ufficiali tedeschi sottolineano che «Mandare uomini nelle zone di guerra non sarebbe una soluzione accettabile, immagina come reagirebbe la stampa. Semmai qualcuno dall’Ucraina deve venire qui. È chiaro che l’addestramento (per imparare a usare i razzi, ndr) richiederebbe un po’ più di tempo».
Alcuni siti italiani che hanno ripreso la notizia accusano il giornalismo italiano di «Omettere le gravissime conversazioni fra alti ufficiali che pianificano attacchi violentissimi nel territorio della Federazione russa». Iacoboni risponde dicendo che «In Germania si sta discutendo della possibilità di inviare i Taurus ma in realtà il cancelliere Olaf Scholz è contrario».
La presenza della divisione tra chi è a favore e chi è contro, sia tra l’opinione pubblica sia nella classe dirigente tedesca, è stata sfruttata per «Creare una paralisi, un meccanismo per accentuare le divisioni esistenti nelle società europee. Un altro modo per fare disinformazione, alimentato in Italia anche da siti e social».
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