Da lontano si sentono colpi di tamburo: sono i percussionisti di “Move for the world”, che a ritmo deciso marciano attraendo l’attenzione dei passanti. Inizia così il New European Bauhaus, un festival che richiama i cittadini europei a immaginare e costruire insieme un futuro all’insegna dell’inclusività e della sostenibilità. Tra i giardini e le fontane del Parco del Cinquantenario di Bruxelles, nel cuore del quartiere europeo, bandiere del Belgio e dell’Europa sventolano davanti all’Arco di Trionfo.
Attraverso scienza, tecnologia, arte e cultura, l’evento coinvolge persone, istituzioni ed esperti per lanciare un messaggio alle nuove generazioni: è necessario vincere le sfide tecnologiche ed ecologiche. A cento anni dalla nascita del Bauhaus, il movimento che ha modificato in modo radicale l’arte, il design e l’architettura tedesca, la Commissione europea ha avviato un nuovo Bauhaus per ripensare lo stile di vita al fine di rispondere alle complesse sfide attuali. L’innovativa festa ambientale, economica e culturale è destinata ai paesi membri e coinvolge molte aziende e l’intera società civile in ristrutturazioni rendendo il continente capofila dell’economia circolare.
Sessioni interattive, workshop e performance artistiche permettono di scoprire il potere innovativo dell’Europa nella costruzione di una visione condivisa, secondo una prospettiva che può essere locale, regionale o internazionale. L’edizione del 2024 dà spazio alla ricostruzione e agli sforzi di ripresa dell’Ucraina, alle regioni europee più in difficoltà a livello socioeconomico e ai luoghi con impellente necessità di abbracciare un’economia a zero emissioni di carbonio. Più di 4500 richieste sono state ricevute e 52 sono i progetti vincitori fino a quest’anno, tra i quali sono stati ammessi per la prima volta partecipanti ucraini. Nella cerimonia sono premiate venti idee che si allineano all’impegno dello European Bauhaus Festival, e ne incarnano i valori.
Yngrid Echalar Gutierrez è un architetto boliviano di Santa Cruz de la Sierra che presenta il progetto Estercuel Verde 2050 allo stand numero otto dell’esposizione. L’obiettivo è reinventare il cratere di una miniera di carbone abbandonata come simbolo di un piano urbano sostenibile e di una restaurazione ecologica. Realizzato nella città di Estercuel, nella provincia di Teruel, a nord della Spagna, il progetto concepisce la trasformazione di un luogo degradato in un ecosistema prospero per un housing autosufficiente. L’iniziativa di rigenerazione urbana rispetta i principi del New European Bauhaus.
«Mi piace pensare al futuro, disegnarlo nel mio ufficio. Il mio progetto può rendere questo luogo abbandonato una destinazione turistica. In Bolivia – continua Yngrid – le persone parlano spesso della vita dei cittadini europei. Nella mia città abbiamo un fiume e i suoi argini sono uno spazio verde dove il consiglio locale ha deciso di costruire strade per urbanizzare l’area. È importante riportare la bellezza della natura nelle nostre città». L’architetto conclude paragonando l’approccio green europeo con quello del suo paese di origine: «L’Europa guarda al futuro, mentre il Sud America vede nelle politiche europee un modello da emulare. Per molte persone noi siamo nel passato perché indietro anni luce rispetto all’Occidente, che sta cercando di cambiare il presente con molte iniziative verdi».
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