Il vetro del palazzo brilla sotto i raggi del sole, gli alberi di mandorlo iniziano ad accennare i primi fiori, e uomini e donne in abiti eleganti passano il loro badge per entrare: siamo al Parlamento Europeo di Strasburgo. A marzo gli animi non sono ancora in fermento, ma le plenarie in vista delle elezioni di giugno 2024 abbondano di temi da trattare, e regolamentazioni da votare. Al di fuori delle grandi aule dove si discute il destino dell’Unione europea c’è però un mondo fatto di mostre permanenti e temporanee, stanze digitali e sale cinema dove vedere proiezioni.
Così, oltre agli addetti ai lavori, ci sono anche scolaresche che arrivano trascinate dai loro professori, e gruppi di signori in cerca di un’attrazione diversa rispetto alla Cattedrale in centro città.
Coinvolgente è il Parlamentarium Simone Veil, un’area che prende il nome dalla prima donna Presidente del Parlamento europeo. Qua dentro la tecnologia fa da padrona, grazie ai pannelli interattivi in cui è possibile conoscere i 750 deputati, ed una cartina 3D dell’Europa, si arriva a conoscere meglio come funziona la democrazia del nostro paese.
A rendere social il tutto c’è una stanza per fare foto ricordo e postare messaggi sulle elezioni con l’hashtag #USAILTUOVOTO in tutte le lingue del mondo. Tra queste si legge “l’Europa è importante perché solo insieme possiamo superare questa crisi”.
Oltre alla mostra dedicata a Simone Veil, ce n’è un’altra all’interno dell’edificio che omaggia un’altra grande donna: Louise Weiss. Giornalista, attivista, scrittrice e parlamentare ha sostenuto l’ideale europeo, lasciando un’impronta indelebile in questo paese.
Ad oggi viene ricordata per la lotta al diritto di voto delle donne e per la creazione di un centro in Francia per la promozione della parità dei diritti civili. La mostra in suo onore è stata realizzata congiuntamente dall’unità Archivi con il sostegno del museo Louise Weiss di Saverne. Su di lei una timeline che racconta la vita e i passi che ha fatto all’interno della politica.
Negli immensi corridoi del palazzo, oltrepassando le liane che pendono dal soffitto di vetro, si trova la mostra “L’arte nella democrazia”, un’idea che tende ad avvicinare i giovani al voto ma utilizzando le creazioni di pittori e scultori contemporanei. Le opere arrivano da tutti i paesi, ed evidenziano l’importanza della democrazia con diversità, inclusività e libertà nella nostra società.
Dopo aver scattato qualche foto davanti alle bandiere, l’attenzione viene catturata da alcune teche che contengono oggetti storici: sono gli omaggi offerti al Parlamento europeo negli ultimi decenni.
Siamo nell’area dei “Doni protocollari offerti al Parlamento europeo”. Nel corso delle sessioni plenarie, infatti, i capi di Stato ed ospiti illustri hanno celebrato i deputati e i rappresentanti con regali preziosi, per sigillare non solo l’amicizia tra paesi, ma anche per ufficializzare la visita. Ogni dono simboleggia il patrimonio culturale del paese che lo ha portato.
Una professoressa della Scuola Statale Italiana di Madrid commenta: «Il Parlamento di Strasburgo non è solo fatto di assemblee, dentro di sé custodisce molto di più: mostre che attirano i ragazzi a visitare un luogo che non è così lontano anni luce».
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