Tra le luci soffuse di un locale alla moda, si intrecciano voci animate, ma non è la musica a dominare l’atmosfera. Sono i libri, sparsi qua e là sui tavoli, ad attirare l’attenzione degli ospiti, invitandoli a immergersi in mondi sconosciuti e storie avvincenti. In questo angolo di socialità senza tempo, i cellulari sono aboliti, lasciando spazio solo alle conversazioni. E così, mentre il mondo moderno sembra essere dominato dalla tecnologia, i party letterari offrono un’oasi di cultura e socialità.
Il fenomeno dopo aver conquistato New York ed Amsterdam spopola anche in Italia. I filosofi e fondatori della casa editrice Tlon, Andrea Colamedici e Maura Gancitano, hanno deciso di riprodurre nella loro libreria/teatro a Roma, in Via Federico Nansen 14, lo stesso tipo di evento. Così tra una pagina e l’altra, nascono nuove amicizie, tutte accomunate dall’amore per la letteratura.
«Per noi è stata un’occasione da cogliere al volo, perché crediamo che oggi le persone abbiano bisogno di dialogare e riconoscersi tra simili. Un po’ come se fosse la congiura dei poeti di cui parlava lo scrittore Tiziano Terzani – spiega l’ideatore di Tlon – per questo abbiamo creato nel frattempo un gruppo Telegram dove più di 2500 persone si stanno organizzando da nord a sud dell’Italia».
Ci sono tanti modi con cui si può organizzare un party letterario: trattando un singolo libro, un singolo genere o un singolo autore/autrice: «Noi, invece, abbiamo deciso di dare massima libertà, lasciando le persone autorganizzarsi. Abbiamo dato solo due consigli: lasciare i cellulari al bancone e regalare un libro a qualcuno, anche ad uno sconosciuto».
Immersi in questo clima sofisticato, che ricorda un caffè novecentesco dove gli artisti si scambiano idee e pensieri, c’è anche un signore al bancone che fornisce consigli: «Lorenzo Gasparrini, libraio e filosofo femminista, durante la serata ha tenuto una piccola farmacia letteraria – racconta Colamedici – i tipi di libri scelti sono stati vari, non c’è stato un genere predominante. Erano però tutti libri intensi, complessi».
I reading party hanno come motivo scatenante il trend dei BookTok, un movimento nato su TikTok che suggerisce libri da leggere all’interno della piattaforma. Le ragioni di questi eventi escono proprio da lì: «Le booktoker stanno avendo un ruolo importante perché hanno reinventato il ruolo del libro, facendolo diventare cool – conferma il filosofo – non solo, hanno portato all’attenzione delle case editrici di massa aspetti ignorati fino a questo momento».
Centosettanta le persone che hanno partecipato a questa giornata. Tra i partecipanti all’incontro c’era anche Camilla, giovane giornalista e amante dei libri: «È stata un’esperienza bella, con tanta affluenza. Avrei preferito però che si fosse proposto qualche tema su cui discutere così da facilitare le conversazioni tra sconosciuti».
Questi appuntamenti non si fermano, dopo Roma, è tempo di Torino: «Saremo al Salone del Libro – rivela Colamedici – dove faremo due party letterari: uno giovedì e uno venerdì alle 16:00. Sarà affascinante vedere tutto questo nel tempio della letteratura».
I reading book sono di certo un buon antidoto alla frenesia della vita moderna. In un’epoca in cui si tende a distrarsi, leggere ha ancora un grande potenziale. E mentre questi luoghi si diffondono in tutto il mondo, è probabile che diventino un’attività sempre meno inusuale, quasi come la palestra dopo il lavoro o l’aperitivo del sabato sera.
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