Esclusiva

Maggio 8 2024
Il labirinto intorno a San Pietro

Tra lavori nelle piazze, strade chiuse e nuovi percorsi, Roma si prepara al Giubileo 2025

Per raggiungere la Basilica di San Pietro si ha la sensazione di stare stretti anche dopo essere usciti dalla metro di Ottaviano. La via che collega la fermata e il Vaticano diventa un percorso di esodo per i turisti, soprattutto nei giorni di pioggia. I tanti ombrelli colorati sembrano quasi camminare, in sincronia, rasenti ai muri dei palazzi. L’effetto resterà lo stesso per diversi mesi, nei luoghi più visitati di Roma così come in altre zone della città, fino al completamento del piano di lavori per il Giubileo 2025: più di 500 progetti da 3.3 miliardi di euro, realizzati ad hoc per migliorare le aree e la viabilità in vista dei milioni di pellegrini che si recheranno nella Capitale durante l’Anno Santo della chiesa cattolica.

Il restyling inizia dalle vie più trafficate nelle zone di pellegrinaggio: al posto delle macchine, i turisti potranno camminare al centro della strada. Al momento, però, si vedono solo cantieri e pozzanghere che si formano su quel poco di asfalto percorribile. In tanti si rifugiano dentro i bar. «Io sono qui da 61 anni, c’ero sia nel ‘75 che nel 2000». La signora Maria è la colonna portante della pasticceria Parenti: testimone degli ultimi tre Giubileo (incluso quello straordinario del 2015), sa cos’è il boom turistico a Roma. «Per i commercianti il guadagno arriva fino a un certo punto. La maggior parte dei pellegrini sono quasi alienati, non pensano molto a fermarsi quando il locale è vicino a San Pietro: una volta vista la Basilica, vanno dritti».

Al di qua del bancone un signore le dà corda. «Lavoro nel turismo: per gli alberghi è un grande vantaggio, altri preferiscono i visitatori classici, tanto qui non mancano mai». Uno scambio che vede la proprietaria della pasticceria ripercorrere gli episodi chiave del turismo religioso. «Quando è morto Papa Wojtyla i fedeli dormivano per strada, molti non mangiavano». Per poi chiudere con una battuta: «Non è che sia tanto positivo per noi, non entravano neanche a fare colazione»

Anche uno degli archi che segna l’ingresso nella Città del Vaticano è in ristrutturazione. I turisti usano il cantiere per ripararsi dalla pioggia. A venti metri c’è il ristorante Mancini, dove l’unica ad aver vissuto lo scorso Giubileo è la barista Laura. «Non ho memorie fresche di quell’anno, ricordo solo il caos». Un motivo in più per attendersi un aumento del personale: «Speriamo, il problema è trovarlo».

Una volta entrati in piazza San Pietro non si ha più traccia di tutte le scritte “lavori in corso” presenti sulla strada. L’area intorno il colonnato del Bernini resterà intatta in vista dell’Anno Santo; solo i maxischermi sono cambiati: anche il Vaticano si adatta al 4K. «Ne vedo spesso di nuovi», racconta una guida turistica con la bandierina alta: una massa di impermeabili colorati lo segue. «Questo non è niente. Il mio primo anno di lavoro fu proprio il 2000. Il turismo in quei mesi cambia, diventa più legato alla cristianità ed è un gran casino con le file». Lo sarà di sicuro il prossimo 24 dicembre, quando il Papa aprirà a San Pietro la prima porta santa per celebrare l’inizio del Giubileo. Seguiranno quelle di San Paolo fuori le mura, Santa Maria Maggiore e San Giovanni in Laterano, dove un’alta costruzione di sughero costeggia la piazza antistante. A causa dei restauri non ha potuto ospitare, per la prima volta, il Concertone del Primo Maggio, spostato così al Circo Massimo.

Il resto della città vedrà il rinnovamento di chiese, parchi e percorsi pedonali. Per muoversi verso la stazione di San Pietro, ad esempio, molti scelgono la Passeggiata del Gelsomino: nacque proprio in occasione del Giubileo 2000 e sarà rimessa a nuovo entro il 2025. I lavori dovranno iniziare entro la fine della Primavera, ma sono fermi. Intanto, è ancora possibile percorrerla per rientrare dal Vaticano: una camminata in cui immergersi tra il caratteristico profumo di quei fiori bianchi e la quiete del momento, prima che anche lì si inizi a stare stretti.