Esclusiva

Giugno 3 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Giugno 4 2024
Bonetti (Azione): «L’Europa deve impegnarsi a garantire il diritto di scelta sulla maternità»

La capolista di Azione nella circoscrizione Nord Ovest promuove il coinvolgimento dei giovani nelle decisioni europee, un Green Deal realistico e la libertà di scelta delle donne sulla maternità.

Elena Bonetti, una figura di rilievo nel panorama politico italiano ed europeo, è nota per il suo impegno nelle politiche giovanili, di genere e sociali. Laureata in matematica e professoressa universitaria, ha ricoperto il ruolo di Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia nei governi Conte II e Draghi. Ad oggi è impegnata nella costruzione di un nuovo progetto politico con Azione, con l’obiettivo di rafforzare l’Unione Europea attraverso una politica più inclusiva e concreta. In questa intervista, ci parla delle sue priorità e delle sfide che intende affrontare durante il suo mandato.

Come intende coinvolgere e rappresentare efficacemente le nuove generazioni e i giovani cittadini europei nelle decisioni politiche e nei processi decisionali dell’Unione Europea durante il suo mandato?

«Il contributo fattivo dei giovani nei processi decisionali europei è una priorità» spiega Bonetti. «È necessario riformare i meccanismi di partecipazione».

E quali sono le iniziative principali?

«Nelle nostre liste ci sono giovani candidati di straordinario talento e competenze. Uno dei partner chiave nella costruzione del nuovo partito è NOS, fondato da Alessandro Tommasi. Un punto fondamentale del nostro programma è rafforzare la partecipazione dei cittadini europei, dando potere legislativo al Parlamento Europeo».

Quali altre azioni sono previste?

«Vogliamo introdurre l’empowerment dei giovani come mainstreaming dell’azione europea, con investimenti comuni in formazione e lavoro, soprattutto nelle nuove competenze richieste dalle grandi transizioni che stiamo affrontando».

Secondo lei, quali sono i principali ostacoli che l’Italia deve affrontare per realizzare una transizione verde equa e inclusiva in Europa?

«L’approccio del Green Deal è stato spesso ideologico, rendendo inefficace l’intero impianto».

Può fare un esempio concreto?

«La direttiva sulle ‘Case green’ richiede una diminuzione del 16% del consumo energetico degli edifici nei Paesi, che per l’Italia significherebbe una riduzione di 75 TWh entro il 2030, con un costo di circa 600 miliardi di euro, insostenibile per lo Stato e le famiglie italiane».

Qual è la soluzione proposta?

«Riteniamo che l’approccio debba basarsi sull’effettivo costo e sull’integrazione con le nuove tecnologie, incentivando la produttività industriale europea. L’integrazione del nucleare di ultima generazione con le fonti rinnovabili è la strada possibile per ridurre le emissioni, un obiettivo prioritario che non possiamo mancare».

Quali sono le principali iniziative che intende promuovere per rilanciare il pilastro sociale dell’Unione Europea e favorire politiche demografiche e l’accesso delle donne al mercato del lavoro?

«La sfida demografica è strategica per l’intera Unione,” sottolinea Bonetti. “Proponiamo che l’Europa si doti di un piano comune».

Quali sono le lezioni apprese dalla pandemia?

«L’esperienza del Covid ha dimostrato la necessità di un nuovo welfare europeo 4.0, con nuovi investimenti sulla sanità e la riattivazione del Mes sanitario, essenziale per affrontare l’invecchiamento della popolazione».

E per quanto riguarda le donne e i giovani nel mercato del lavoro?

«È prioritario rafforzare la presenza di donne e giovani nel mercato del lavoro, facendo dell’Europa un laboratorio di talenti. Serve un piano di formazione straordinario a livello europeo, politiche per garantire salari adeguati e competitivi, incentivi fiscali per le assunzioni mirate a donne e giovani, e un piano industriale europeo di formazione all’imprenditoria, come abbiamo fatto con la Certificazione per la parità di genere per le aziende italiane».

Le sue posizioni e azioni hanno generato dibattiti sulla tutela dei diritti delle donne e sulla libertà di scelta in materia di gravidanza. Come ha affrontato il tema dell’aborto e del diritto delle donne di scegliere consapevolmente la maternità?

«Il diritto di scelta sulla maternità è un tema su cui l’Europa deve impegnarsi, evitando derive ideologiche».

Cosa significa tutelare la libertà di scelta per una donna?

«Tutelare la libertà di una donna significa garantire adeguate condizioni lavorative ed economiche, insieme a servizi socio-sanitari adeguati. Parlare di libertà di scelta e allo stesso tempo defunding la rete dei consultori è retorica populista».

Quali sono le condizioni necessarie per tutelare veramente la libertà di scelta?

«Sono necessari investimenti nella salute femminile e politiche di sostegno al lavoro e alla maternità per tutelare veramente la libertà di scelta e non lasciare sola nessuna donna, qualunque sia la sua scelta».

Quali sono i principali punti di convergenza e di divergenza tra la visione politica di Renzi e quella di Calenda che hanno influenzato la sua scelta di passare da un partito a un altro?

«Ho deciso di entrare in Azione e di costruire con la lista Siamo Europei un nuovo progetto politico per l’Italia e l’Europa, per tornare alla serietà e alla concretezza in politica, superando lo scontro inconcludente tra destra e sinistra».

Quali sono le sue critiche alla scelta di Renzi e Bonino?

«La scelta di Renzi e Bonino di costruire una lista per le elezioni europee motivata solo dal superamento della soglia è una risposta debole, che rispetto ma non condivido. Il nostro programma è nitido e coerente, sia sulle riforme necessarie all’Italia che a livello europeo».

Quali sono le divergenze principali?

«Nell’accordo elettorale Renzi-Bonino, i componenti hanno visioni diverse su temi come il premierato, la Commissione Covid, il nucleare e la direttiva sulle case green. I nostri candidati siederanno tutti nello stesso gruppo all’Europarlamento, Renew Europe, e si sono impegnati senza ambiguità per il sostegno europeo nell’ambito dell’alleanza atlantica dell’Ucraina».

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