Per tutta la vita Carolina Morace è stata abituata a scendere in campo, ma questa volta ha voluto cambiare terreno. La sua lunga carriera da professionista l’ha portata a essere tra le calciatrici femminili più importanti della storia italiana (153 presenze in Nazionale) e un’allenatrice giramondo. Adesso ha deciso di candidarsi con il Movimento 5 stelle alle elezioni europee da capolista nella circoscrizione Centro.
In un’intervista a Vanity Fair ha dichiarato di essere stata avvicinata in passato da altri partiti politici, tra cui Forza Italia, ma di non aver «pensato minimamente» a una candidatura con loro «per ovvi motivi di distanza».
Il tema dei diritti umani è tra quelli che la portano a essere più attiva tra social media e politica: nel 2020 ha raccontato della sua omosessualità nel libro Fuori dagli schemi e ha svelato di aver celebrato per due volte il matrimonio all’estero insieme alla moglie Nicola Williams.
Nell’annuncio della sua candidatura ha detto che vuole mettere a disposizione degli altri le esperienze maturate in carriera. Cosa bisognerebbe portare in Europa tra i modelli e le culture degli altri Paesi?
«Nella mia vita ho avuto la fortuna di viaggiare il mondo. Ho vissuto in Australia, Canada, Trinidad e Tobago e Gran Bretagna e in questi Paesi ho sempre apprezzato l’apertura mentale e il rispetto per le libertà individuali. Nei Paesi avanzati è la politica a guidare i cambiamenti e a indicare la via alla società, in Italia mi sono resa conto che è esattamente l’opposto: i cittadini sono molto più avanti della classe politica che, anziché fare da vettore, fa da tappo. Faccio un esempio concreto. In Gran Bretagna e Germania il matrimonio egualitario è stato approvato da governi conservatori, in Italia invece la destra prende di mira le famiglie arcobaleno negando i diritti più elementari ai loro figli. L’obiettivo della mia candidatura è quello di far avanzare l’Europa e contestualmente anche l’Italia sul tema dei diritti».
Si è iscritta al M5s nel 2022: come si è evoluto il suo percorso all’interno del partito in questi due anni e come siete arrivati alla candidatura?
«Mi sono avvicinata al Movimento 5 Stelle perché condivido le sue battaglie a sostegno delle persone più in difficoltà e per il coraggio con il quale affronta certe tematiche come i diritti civili. Ho trovato una comunità entusiasta, molto competente e che non si risparmia mai ai banchetti. Il presidente Giuseppe Conte mi ha spiegato il suo progetto politico europeo che mette al centro la pace in Ucraina e Medio oriente e ho accettato con entusiasmo. Penso che non dobbiamo sottovalutare i conflitti che si stanno combattendo ai confini dell’Europa. Hanno già portato numerosi problemi economici come l’aumento delle bollette energetiche e l’inflazione alle stelle, ma a preoccuparmi ancora di più è l’escalation militare. Rischiamo la terza guerra mondiale. Fermiamoci!».
Ha detto recentemente che con sua moglie vorreste avere figli ma <<è complicato in Italia>>. Dove bisogna intervenire in base alla sua esperienza?
«Se Nicola, mia moglie, decidesse di affrontare il percorso della gravidanza dovremmo rivolgerci a una clinica della fertilità all’estero perché in Italia è vietato. Inoltre, suo figlio non potrebbe essere registrato come figlio di entrambe anche se siamo sposate e viviamo insieme. Si tratta di una vera e propria discriminazione che incide sui percorsi di vita delle persone. Come lei ricorda la Commissione europea ha presentato una proposta che riconosce i diritti dei figli delle famiglie arcobaleno, ma nonostante il voto favorevole del Parlamento europeo questo provvedimento è bloccato dai veti in Consiglio. Se superassimo il voto all’unanimità in Europa questo testo verrebbe approvato a maggioranza. Ecco perché è importante riformare i Trattati europei».
Nel programma del M5s si parla di sport e tutela dei minori: la proposta si basa sul modello australiano, un Paese che lei conosce bene. Quanto c’è di lei in questo punto del programma?
«Devo fare i complimenti a Riccardo Ricciardi, Laura Ferrara e Gianluca Perilli a cui è stata affidata la stesura del programma. È stato un lungo lavoro di oltre due mesi in cui sono stati coinvolti non solo tutti gli europarlamentari e i Comitati ma anche i coordinatori regionali, locali e i gruppi esteri. Hanno dato il loro contributo anche molte associazioni e personalità competenti nel loro campo. Io mi sono permessa di suggerire il tema della prevenzione contro gli abusi sessuali nel mondo dello sport, un fenomeno purtroppo in crescita anche in Italia visto l’ultimo allarmante dato di una crescita dell’80% delle denunce presentate su questi reati nei confronti degli iscritti delle Federazioni sportive nazionali. Gli abusi sessuali sui minori nello sport sono una piaga che va contrastata a livello europeo copiando il modello australiano del “working with children”. In Australia infatti per gli allenatori e gli istruttori di attività sportive è obbligatorio richiedere un certificato di idoneità che accerti, per esempio, la condotta professionale e la fedina penale che deve essere pulita. Grazie a questo modello si riesce a fare prevenzione e si evita che qualche malintenzionato usi lo sport per altri sporchi fini».
In un video della campagna elettorale, lei e Conte palleggiate insieme. Entrambi, inoltre, venite dal mondo dell’avvocatura: ci dica la verità, parlate più di legge e politica o di calcio?
«Purtroppo è impossibile non parlare di calcio con me. Mi porto dietro il passato, anche se adesso gioco molto a tennis. La politica mi piace molto quando non è chiacchiericcio fine a se stesso. Il Movimento 5 Stelle ha portato una ventata di aria nuova e pulita in politica proprio perché affronta i temi di tutti i giorni dei cittadini con un linguaggio semplice e diretto, il contrario di tutti gli altri partiti».