Esclusiva

Giugno 10 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Giugno 16 2024
Ilaria Salis è tornata in Italia, nella casa di Monza

Ad accoglierla – oltre ai suoi due fratelli e agli amici – c’erano i genitori, che poi l’hanno accompagnata nella loro casa di Monza

Il giorno che aveva tanto atteso è arrivato. Sabato sera Ilaria Salis, l’insegnante italiana arrestata in Ungheria con l’accusa di aver aggredito dei neonazisti, è tornata in Italia. Ad accoglierla – oltre ai suoi due fratelli e a un gruppo di amici – c’erano i genitori, che poi l’hanno accompagnata nella loro casa di Monza, dove sono arrivati in serata. Salis è scesa dall’auto senza parlare con i giornalisti. Proprio poco prima di arrivare, la maestra antifascista, oggi europarlamentare, si era fatta fare una foto – che ha raggiunto quasi i 20mila like – davanti al cartello all’ingresso della città di Monza, che poi aveva postato sul suo profilo Instagram senza aggiungere alcun commento.

La liberazione di Salis è avvenuta con tempi più rapidi di quanto ci si aspettasse. Si pensava che fosse necessario attendere la proclamazione ufficiale da parlamentare europea, che avverrà ai primi di luglio, ma non è stato così: gli uffici del Parlamento Europeo avevano già inviato una comunicazione ufficiale al tribunale di Budapest, che quindi subito dopo ha approvato la scarcerazione di Salis.

La liberazione di Ilaria Salis e le parole dell’avvocato

«Ho sentito Ilaria, è molto felice». L’entusiasmo dell’avvocato di Salis, Eugenio Losco, è palpabile. Il lungo cammino della maestra antifascista milanese, cominciato nel febbraio 2023 nel carcere di Budapest, si è concluso – tra udienze e polemiche – con un lieto fine al Parlamento europeo. Ilaria, che si trovava agli arresti domiciliari in Ungheria, è stata liberata il 14 giugno. La polizia ungherese le ha tolto il braccialetto elettronico alla caviglia per effetto della sua nomina ad europarlamentare: da capolista di Alleanza verdi-sinistra in Italia nord-occidentale e nelle Isole ha superato la soglia dei 176mila voti e ha ottenuto un risultato al di sopra di ogni aspettativa, trascinando il suo partito verso un più che soddisfacente 6,7%.

«La scesa in campo di Ilaria in Europa sarà rilevante, è una nuova forma di fare politica che dal basso l’ha portata fino all’eurocamera», questo il commento di Losco. «Un numero così alto di voti non era prevedibile» e, per il legale, a motivarlo è stata «l’intera vicenda di Ilaria, quello che le è successo nel corso del processo e ciò che ha subito, ovvero quindici mesi di detenzione preventiva in condizioni inumane». Tutti elementi che secondo l’avvocato hanno scosso «la solidarietà dell’elettorato».

Dopo la proclamazione, Ilaria Salis ha potuto godere dell’immunità parlamentare europea. Spiega Losco: «Questa immunità prevede l’esenzione da ogni forma di detenzione, quindi anche dagli arresti domiciliari, e la sospensione dei procedimenti penali». Di conseguenza «l’Ungheria dovrà liberare Ilaria» e «il processo verrà sospeso, perché l’immunità è prevista proprio per garantire al parlamentare la massima indipendenza e libertà di movimento per esercitare la sua funzione, quindi anche quella di partecipare alle sedute dell’eurocamera».

Ciò che l’Ungheria può fare adesso, sottolinea Losco, è «attivare un procedimento di richiesta di revoca dell’immunità di Ilaria al Parlamento europeo», anche se questa scelta avrebbe «una tempistica lunga» e dovrebbe essere presa «dal nuovo Parlamento, che si insedierà il 16 luglio. Ci vorranno dei mesi per fare una valutazione sulla revoca». Budapest si è già mossa e ha fatto sentire la sua voce attraverso Gergely Gulyas, il capo di gabinetto del presidente Viktor Orban, che ha dichiarato che «l’autorità ungherese competente dovrebbe chiedere al Parlamento europeo la revoca dell’immunità» perché l’elezione di Salis rappresenta «un’immagine poco positiva della democrazia italiana» ma anche di «una parte degli elettori che ha voluto mandare al Parlamento europeo una criminale».

Oggi è ancora presto per stabilire con certezza la data del suo ritorno in Italia: «Difficile dirlo – afferma il legale – io spero che ci vorrà poco. L’augurio è che possa partecipare libera alla prima seduta parlamentare, prevista per il 16 luglio». Nella notte dello spoglio, l’avvocato ha parlato anche con Roberto, il padre di Ilaria Salis: «L’ho sentito solo per messaggi attorno alle tre, era molto contento. Come ha dichiarato lui stesso, quello di ieri è stato il voto più importante della sua vita». Ora il pensiero va al da farsi in Europa: «Ilaria si batterà per il riconoscimento dei diritti fondamentali che in molti stati dell’Ue vengono negati – conclude Losco – lei non vuole solo diventare un simbolo, ma fare in modo che quello che le è successo ponga l’attenzione sulle condizioni detentive in Europa e in Italia, che sono sempre peggiori».

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