La cannella, il vino e le spezie miste che si mescolano con l’odore delicato di rosa di una casetta che vende profumatori per armadi e cassetti. Poco più in là salami, mortadella, formaggi e crescia (pane tipico) calda. L’atmosfera di Gubbio in festa per Natale si sente all’olfatto ma soprattutto al gusto. La città si sveglia con strade illuminate, festoni rossi e oro, babbo natale ad ogni angolo.
Centinaia di turisti presenti per il grande evento: l’accensione dell’albero più grande del mondo.
Sono stati necessari oltre due mesi di lavoro per completare l’installazione. Si chiamano “Alberaioli” il comitato che dall’81, anno dopo anno, si dedica alla realizzazione dell’opera. Il nome dell’associazione scelto fa proprio riferimento alla comparsa dell’albero nel Guinness dei primati dal ‘91.
«Siamo venuti dalla Calabria proprio per l’accensione – dicono una coppia di turisti da Catanzaro – non abbiamo mai visto una cosa del genere da altre parti».
I volontari hanno steso 8 chilometri di cavi elettrici e posato 700 punti luce lungo le pendici del monte Igino, definito da Dante Alighieri il “Colle eletto dal Beato Ubaldo”. Un perimetro verde con tanti fili colorati all’interno e una grande stella cometa in cima. L’accensione segna l’inizio delle festività natalizie nella città e attira visitatori da tutta Italia. «È una scusa per avere maggiore visibilità e vendere di più» sottolinea la titolare di una delle decine di casette di legno del mercatino. E aggiunge: «La clientela è varia, dal più adulto attirato dalle tradizioni della città, al giovane incuriosito dall’albero dei primati».
Ad accendere quest’anno l’albero, nella Piazza 40 Martiri, è stato Eros Mannino, a nome di tutto il Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco di cui è capo. «Possa partire oggi da Gubbio un messaggio di riconciliazione, pace e solidarietà» è stato l’augurio del sindaco Vittorio Fiorucci.
Ad ammirare l’albero anche i passanti della strada statale che collega Terni a Viterbo, un viaggio dalla vista suggestiva.