Esclusiva

Gennaio 10 2024
Si spengono a Roma le luci del Natale

Negozianti e turisti lasciano la piazza dopo il periodo natalizio. Il burattinaio Marvin Bucci racconta l’amore per l’arte e la storia del suo teatro

Un paio di stand di dolciumi resta illuminato mentre intorno, trave dopo trave, tutti gli altri chioschi vengono smantellati. Piazza Navona inizia a spegnersi dopo le intense giornate delle feste natalizie. Le caramelle incastrate tra i sanpietrini segnano il passaggio dei bambini che nei giorni precedenti avevano atteso l’arrivo della Befana circondati da zucchero filato e mele glassate.

I commercianti offrono cioccolatini e terminano il loro ultimo giorno di lavoro. Caricano nei furgoni casse piene di cartoline, calze e statuette di pastori che verranno conservati fino al prossimo Natale.

L’albero della pace, ormai spoglio, occupa ancora la piazza popolata da turisti arrivati da tutto il mondo. La maggior parte di loro ignora che fino a poche ore prima si svolgevano spettacoli, si leggevano a voce alta libri italiani e internazionali aspettando che la Befana volasse sulle strade di Roma per lo spettacolo annuale dedicato all’Epifania.

Tra le scolaresche straniere e i visitatori, una coppia di anziani passeggia ricordando quanto fosse emozionante da bambini trascorrere lì il 6 gennaio passando i pomeriggi a giocare e a mangiare cioccolata. Ogni anno, nel periodo natalizio, ritornano nello stesso luogo e lo osservano notando tutte le differenze rispetto ai tempi passati.

Tra i frequentatori affezionati c’è anche un’insegnante che si ferma davanti al furgoncino de “I burattini di Piazza Navona”. Lavora in un istituto per studenti americani e sta chiedendo informazioni per portare il loro spettacolo nella scuola e farne conoscere la tradizione.

Si spengono a Roma le luci del Natale

Il burattinaio di Piazza Navona è Marvin Bucci, «dal 2017 abbiamo vinto il bando del Comune di Roma, la concessione ha durata decennale, ma è rinnovabile». Da piccolo seguiva il padre nei suoi spettacoli itineranti per i diversi parchi divertimento di Roma, poi la scelta di creare il suo piccolo teatro. Le commedie portate in scena sono originali. «I nostri riferimenti sono Eduardo Scarpetta e la commedia dell’arte, le storie vengono poi riadattate e innovate per incontrare i gusti di tutti. Spesso sono i nonni che si avvicinano al palco con i bambini in braccio». 

Davanti allo spettacolo ogni anno la magia si ripete «nell’era della tecnologia i burattini sono ancora magnetici e noi cerchiamo di renderli sempre più accattivanti con tanti effetti speciali, luci, fumo, colori e personaggi fantasiosi». Interrogato su quale sia il target audience dei suoi spettacoli, Marvin risponde sicuro «Il nostro è un pubblico di bambini dai due ai novant’anni».

Si spengono a Roma le luci del Natale

Gli brillano gli occhi quando parla delle sue creature: «siamo gli unici a produrre questa tipologia, con stampi dipinti a mano e mani forate coniche». Tuttavia, le vendite non sono andate come sperato: «è un lavoro altalenante. Dopo una sospensione di due anni dovuta alla pandemia, l’amministrazione ha fatto una grande pubblicità e il pubblico ha risposto con dei numeri incredibili. Quest’anno, però, abbiamo fatto un terzo dell’incasso dell’anno scorso, la pioggia non ha aiutato, il 5 e il 6 sono giorni fondamentali».

Il palco è stato dismesso e i collaboratori hanno riempito il furgone di scatoloni. Come la Befana che spazza via le feste, un camioncino dell’AMA porterà con sé ciò che resta delle bancarelle piene di giochi e dolci. L’anno nuovo lo annuncia un’anziana signora a cui il folclore ha riservato l’ingrato compito di simboleggiare tutto ciò che è concluso, ma la novità non affascina solo i più piccoli. Davanti al nuovo anno, come davanti ai burattini, “si è bambini dai due ai novant’anni”.

Leggi anche: https://zetaluiss.it/2023/12/24/ospedale-delle-bambole-napoli/