Nel cuore di Roma, in via IV Novembre, si trova un piccolo negozio di Natale che racchiude frammenti di storie e tradizioni da tutto il mondo in pochi metri quadrati. È il punto vendita di Emergency, un rifugio dove, tra oggetti artigianali e racconti di speranza, l’atmosfera natalizia diventa un’opportunità per sostenere chi affronta disagi estremi in Paesi segnati dalla guerra, dalla povertà e dall’emarginazione.
Borse ricamate a mano da donne afghane, decorazioni create da una cooperativa di Kampala, elastici per capelli dall’India, braccialetti verdi dall’Uganda e saponi equosolidali del Burkina Faso: ogni articolo è il risultato del lavoro di comunità che, nonostante le condizioni difficili, scelgono di resistere e guardare al futuro con fiducia.
L’iniziativa, attiva da vent’anni in 23 città italiane, offre prodotti realizzati nei luoghi in cui l’organizzazione non governativa opera. Ogni oggetto racconta storie di riscatto, come spiega la volontaria Daniela Rosa: «Una buona parte dei prodotti proviene dai teatri di guerra in cui siamo presenti da decenni, soprattutto in Medio Oriente e Africa».
Nata nel 1994 e riconosciuta come Ong nel 1999, l’associazione mantiene un legame profondo con i territori martoriati, un rapporto che si riflette nei manufatti proposti e nella missione di Emergency. Fondata da Gino Strada, l’organizzazione rimane un simbolo di solidarietà internazionale e di impegno umanitario.
I fondi raccolti durante il periodo delle festività non sono destinati a progetti specifici, ma vengono redistribuiti per aiutare tutte le attività internazionali. «Questa è una delle principali modalità con cui ci finanziamo».
A raccontare tutto questo con passione e calore, sono i volontari che accolgono i visitatori: «Ogni acquisto è un atto di sostegno a chi vive situazioni estreme», spiega una di loro. «Con il nostro lavoro, speriamo di fare la differenza nella vita delle persone. In questo modo, possono ricevere cure e supporto in regioni di conflitto».
Tra le azioni più recenti, c’è anche quella a Gaza. «Un piccolo team è riuscito a entrare, ma la situazione è gravissima», racconta Rosa. «Abbiamo sempre costruito ospedali riabilitando vecchie strutture, ma la devastazione della Striscia non ci sta permettendo di fare nulla di simile».
Ognuno di questi oggetti è frutto di un impegno che va oltre la pura necessità economica, diventando un atto di resistenza. Comprando un regalo qui, non si riceve solo un prodotto, ma si contribuisce a sostenere progetti che vanno dalla cura medica nei luoghi di conflitto al supporto per le aree più vulnerabili.
Il negozio di Emergency non è solo un luogo di acquisto, ma uno spazio che invita alla riflessione sul vero significato del Natale. In un mondo spesso dominato dal consumismo, ogni spesa si trasforma in un gesto concreto, capace di promuovere diritti e dignità per chi vive nelle zone più colpite dai conflitti e dalla povertà. Un piccolo spazio che racchiude un grande messaggio di umanità.
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