Esclusiva

Febbraio 10 2025
La vendetta è un piatto che va servito a Parigi

Italia e Francia si uniscono per un nuovo adattamento televisivo de “Il conte di Montecristo” di Alexandre Dumas

Edmond Dantès nasce a Marsiglia e rinasce in Toscana. Sembra giusto che i due Stati ridiano nuova vita al personaggio 180 anni dopo la prima pubblicazione a puntate del romanzo con una serie prodotta in collaborazione da Mediawan con Palomar in Italia e DEMD Productions in Francia con un cast di attori internazionali e italiani.

Ispirata all’omonima opera ottocentesca di Alexandre Dumas (padre), la miniserie Il conte di Montecristo racconta la storia di vendetta di un giovane marinaio, Edmond Dantès, che nel giorno del suo pranzo di nozze viene arrestato con l’accusa di essere un bonapartista e rinchiuso per anni nel Château d’If, fino a quando non gli si presenta l’occasione di fuggire. Dopo l’evasione, entra in possesso di un grandioso tesoro nascosto sull’isola di Montecristo, in Toscana, e orchestra un piano per arrivare a Parigi e rovinare tutti coloro che lo hanno tradito. Nel corso del libro, il Conte viaggia molto, ma gli eventi principali della sua storia si svolgono tra Italia e Francia, Paesi co-produttori della miniserie del 2024 diretta da Bille August.

Con due secoli di distanza tra l’opera originale e questo adattamento, era inevitabile che la serie TV non seguisse il libro alla lettera. Alcuni elementi sono stati tagliati (come il personaggio dello schiavo Alì) per essere più in linea con la sensibilità dei tempi moderni, mentre altri episodi (come le avventure a Roma) sono stati abbreviati senza che si alterasse la storia. Il risultato di alcuni cambiamenti è stato eliminare tratti chiave dei personaggi (la vera storia di Caderousse è più sanguinaria), ma senza influire sulla fruibilità della narrazione.

Viene a perdersi in alcuni punti la sorpresa del ricollegare a posteriori i pezzi del progetto a lungo termine del Conte, ma seguire le avventure in ordine cronologico dal punto di vista di Montecristo ed eliminare alcune delle sottotrame aiuta a non confondere lo spettatore senza conoscenza pregressa dei fatti e a raccontare il romanzo in otto puntate, di circa un’ora l’una, senza che ci siano troppe cose che accadono in contemporanea. I lettori rimpiangeranno la non fedeltà e, vista la grande produzione, la non realizzazione di qualche episodio in più, ma chi non conosce la storia potrà godersi la visione ed essere incentivato ad avvicinarsi all’opera originale per scoprire i dettagli che sono stati sacrificati. 

Nella maggior parte delle scene, questi adattamenti sono necessari e funzionano, ma alcune modifiche sembrano tradire troppo il romanzo. Nella serie c’è una scena in cui Edmond in prigione rifiuta di mangiare per lasciarsi morire di fame: lo stesso accade nel libro, solo che Dumas fa gettare al suo protagonista il cibo fuori dalla finestra, così che le guardie non lo scoprano, come accade nell’adattamento televisivo. Potrebbe sembrare una piccola modifica, ma faceva intuire al lettore che Edmond era in grado di pianificare a lungo termine.

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Il cambiamento più grande si ha nel finale: una modifica che ha lasciato insoddisfatti i lettori, ma che, leggendo i commenti sui social pubblicati durante la messa in onda dell’ottavo episodio, è stata apprezzata dagli spettatori. La conclusione del romanzo è «aspettare e sperare», nella serie diventa «l’amore può guarire» e segue il ricongiungimento di Edmond e Mercedes, una coppia che nel libro non ha il suo lieto fine perché il Conte trova la sua felicità con un’altra donna a cui l’adattamento ha dedicato poco spazio.

Nonostante la fedeltà con il romanzo sia diminuita a ogni puntata, Il conte di Montecristo ha vinto la guerra degli ascolti per ognuno dei quattro lunedì, partendo dal 13 gennaio 2025, in cui è andato in onda su Rai 1 in Italia, ottenendo lo share più alto della serata. In Francia la miniserie sarà trasmessa nel corso dell’anno.