Esclusiva

Febbraio 14 2025.
 
Ultimo aggiornamento: Febbraio 24 2025
Papa al Gemelli, quella finestra chiusa al decimo piano

Il Pontefice, affetto da un’infezione delle vie respiratorie, è ricoverato in ospedale da più di una settimana

AGGIORNAMENTO DEL 24 FEBBRAIO, ORE 08.00

Secondo la comunicazione della Sala Stampa vaticana, il Papa ha trascorso una notte tranquilla e sta riposando.

AGGIORNAMENTO DEL 23 FEBBRAIO, ORE 19.00

Papa Francesco è ancora in condizioni critiche, da sabato sera non ha più avuto crisi respiratorie ma gli esami del sangue hanno evidenziato una lieve insufficienza renale. Il quadro clinico rimane complesso e la prognosi resta riservata.

AGGIORNAMENTO DEL 22 FEBBRAIO, ORE 19.20

Secondo l’ultimo bollettino, le condizioni cliniche di Papa Francesco sono peggiorate. Il Pontefice questa mattina ha avuto una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata. «E’ stata necessaria l’applicazione di ossigeno ad alti flussi» hanno detto i medici. Gli esami del sangue hanno inoltre evidenziato una piastrinopenia, associata ad un’anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni.

« Il Santo Padre continua ad essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri. Al momento la prognosi è riservata» concludono i medici.

AGGIORNAMENTO DEL 21 FEBBRAIO, ORE 17.40

L’equipe medica ha rilasciato una dichiarazione ai giornalisti all’interno del Policlinico Gemelli. «Il papa non è fuori pericolo», commentano i professori Alfieri e Luigi Carboni. «È aperta la porta a tutte e due le possibilità: perché un’infezione così importante in un signore in carrozzina di 88 anni pesa». Rassicurano, però, sul buon tono dell’umore del Pontefice: «Quando lo andiamo a visitare scherza, è presente».

La sala stampa vaticana intanto smentisce le dicerie su un possibile colloquio tra il Papa e il suo numero due, il segretario di Stato Parolin: «In merito alle notizie diffuse da Rai News 24 oggi pomeriggio alle ore 16.11, la Sala Stampa della Santa Sede smentisce che ci sia stato un incontro ieri tra il Santo Padre e i Cardinali Gianfranco Ghirlanda e Pietro Parolin». Sull’incontro si è parecchio speculato negli ultimi giorni, in quanto rappresenterebbe un ideale passaggio di consegne tra il Santo Padre e uno dei possibili cardinali “papabili” nel prossimo Conclave.

AGGIORNAMENTO DEL 19 FEBBRAIO, ORE 19.00

Secondo l’ultimo bollettino del pomeriggio, le condizioni cliniche restano stazionarie, e gli esami del sangue dimostrano un lieve miglioramento, in particolare degli indici infiammatori. Dopo aver fatto colazione, il Papa si è alzato dal letto, ha letto i quotidiani e si è dedicato alle normali attività con i suoi più stretti collaboratori. Prima di pranzo ha ricevuto l’Eucaristia. Nel pomeriggio ha ricevuto la visita del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha espresso gli auguri di una pronta guarigione al Papa: «Sono molto contenta di averlo trovato vigile e reattivo. Abbiamo scherzato come sempre. Non ha perso il suo proverbiale senso dell’umorismo».

AGGIORNAMENTO DEL 19 FEBBRAIO, ORE 8.15

Secondo il primo comunicato stampa del mattino, il Pontefice si è svegliato e ha fatto colazione. «Il cuore del Papa regge molto bene», fanno sapere le fonti vaticane. Necessiterà nei prossimi giorni di ulteriori terapie rispetto a quelle a cui è già sottoposto.

AGGIORNAMENTO DEL 17 FEBBRAIO, ORE 14.00

Nell’ultimo bollettino medico del mattino le condizioni cliniche del Pontefice sono descritte come «complesse». «I risultati degli esami effettuati negli ultimi giorni e oggi hanno evidenziato un’infezione polimicrobica delle vie respiratorie, che ha reso necessaria una nuova modifica della terapia», comunica la sala stampa del Vaticano. «Tutti gli accertamenti effettuati sino ad oggi sono indicativi di un quadro clinico complesso che richiederà una degenza ospedaliera adeguata». Annullata l’udienza generale prevista per mercoledì. Il Papa non sarà presente neanche domenica 23 in occasione del Giubileo dei diaconi.

ARTICOLO DEL 14 FEBBRAIO, ORE 20.00

Calma apparente al Policlinico Gemelli di Roma, dove il vento e la pioggia battente del primo pomeriggio hanno ormai lasciato spazio al sereno. Proprio qui, in una zona riservata dell’ultimo piano è ricoverato dalle 11 del mattino Papa Francesco. Un appartamento privato talmente segreto e inaccessibile che neppure medici e infermieri sono in grado di dare indicazioni. 

Papa al Gemelli, quella finestra chiusa al decimo piano
Un corridoio del decimo piano

Il Pontefice è affetto da giorni da una bronchite che non risponde agli antibiotici. Dopo le udienze del mattino a Casa Marta si è deciso di procedere al ricovero per tutti gli accertamenti del caso. Sulle sue attuali condizioni vige il massimo riserbo. Né sanitari né amministrativi possono rilasciare dichiarazioni. «Non sappiamo nulla e anche se sapessimo qualcosa non saremmo autorizzati a dirvela», dichiara uno strutturato di medicina interna. «Mia moglie mi ha chiamato per avvertirmi che ci avrebbero portato il Papa. Io le ho risposto “Beh, spero proprio non lo portino da me”», scherza un anatomopatologo, che si occupa di autopsie. 

Le prime informazioni sono filtrate in tarda mattinata: fonti vicine al Vaticano parlano di un ricovero previsto di cinque giorni. Annullati i prossimi impegni dell’Anno Santo, compresa la messa di domenica a Cinecittà in occasione del Giubileo degli artisti e della cultura. L’omelia sarà celebrata dal cardinale portoghese José Tolentino de Mendonça. Si specula, però, su un possibile Angelus in diretta dall’ospedale. A detta di alcuni vaticanisti verrà recitato dalla finestra della sua camera, come già successo in passato. 

Papa al Gemelli, quella finestra chiusa al decimo piano
La vista dal decimo piano

L’ultimo comunicato stampa parla di «condizioni cliniche discrete» e «buon tono dell’umore». Rimane, però, la preoccupazione dei fedeli. Nella cappella del quarto piano c’è ancora chi prega per la sua guarigione. «Vivo a Roma da tre anni e ho visto il Papa dal vivo svariate volte», rivela commossa suor Christine, di origini francesi. «La notizia mi ha colto impreparata. Mi trovavo qui al Gemelli per visitare alcuni pazienti quando ho saputo del ricovero. Il Papa è coraggioso. Stiamo tutti pregando perché si possa rimettere il prima possibile». Anche alcuni frati e i parroci dell’ospedale si uniscono alla preghiera, con un silenzioso Ave Maria. 

Fuori dal Gemelli, intanto, si moltiplicano le troupe di agenzie e giornalisti internazionali. Tutto pronto per le dirette serali dei notiziari. C’è però anche chi ha già finito il turno e sta smontando i treppiedi pieni di fango. «Temo ci rivedremo domani, dopodomani e la prossima settimana», saluta un reporter prima di andarsene. Ancora per alcuni giorni le telecamere e gli occhi dei fedeli di tutto il mondo resteranno puntati sulle finestre dell’ultimo piano.

Il servizio di Sara Costantini, Matilde Nardi e Simone Salvo