Esclusiva

Febbraio 24 2025
I gemelli, complici per la vita

Dall’antichità all’attualità c’è un filo comune che non si è mai spezzato: i gemelli sono soggetti di interesse per più settori. Mai dimenticarsi, però, che sono persone intere e indipendenti come le altre

«Per me essere gemelli ha sempre significato avere dei complici nel corso della mia vita e per tutte le età, avere delle persone che vivevano le mie stesse cose. Non essere mai davvero sola e affrontare le sfide insieme». Asia parla così del rapporto con Davide e Gaia, i suoi fratelli gemelli, ammettendo che le basta uno sguardo per capire se c’è qualcosa che non va: «Tendo ad essere inquieta e a volerli aiutare quando ho la strana sensazione che a loro sia successo qualcosa».

Ha un fratello gemello anche lo scrittore di fama internazionale William Viney, autore di «Twinkind. The Singular Significance of Twins» (2023). Se dovesse rappresentare l’amore tra gemelli sceglierebbe un pezzo pubblicato dalla fotografa Taiye Selasi nel 2022 sulla rivista letteraria britannica Granta: «Deve esserci somiglianza se sei gemello. Se non c’è, bisogna inventarla… Ti fissano in faccia, strizzano gli occhi, sempre più stretti, sfocando i tuoi tratti, sempre più sfocati, finché aha! Dicono, stesso sorriso, denti diversi», è un estratto dell’opera. In breve, significa che se l’amore tra gemelli non esistesse andrebbe inventato. 

Secondo l’esperto, la relazione tra individui nati assieme dalla stessa madre contiene potere e siamo così spinti a «stabilizzarla, a socializzarla». Nonostante ciò, per Viney i gemelli risultano più interessanti per gli altri che per loro stessi e sono sottoposti a un insieme di doveri verso la società.

Si dice spesso che siano telepatici, cioè comprendano – anche a grandi distanze – i sentimenti e le emozioni l’uno dell’altro. Anche se non c’è una conferma scientifica in merito, Viney crede che si tratti di «uno dei tanti poteri dati ai gemelli in diversi momenti della storia umana». Secondo lui dovremmo essere più consapevoli del fatto che di rado i gemelli sono visti come «interi», ma come parti di altre persone e di altre cose: «in questo modo, possiamo capire di più su come appaiono nei film e nei social media, come soggetti che vengono mediati, messi in molti posti contemporaneamente».

Il fenomeno attira curiosità da sempre, e non solo grazie a Alice ed Ellen Kessler, star televisive tedesche note a partire dagli anni Sessanta. O le sorelline Grady che, vestite d’azzurro e immobili con lo sguardo fisso, hanno terrorizzato i telespettatori nel film Shining (1980) del regista Stanley Kubrick. Lo spettacolo e la cinematografia, ma non solo perché anche la storia è legata a come gli esseri umani spiegano il mondo usando i gemelli. «Considerate le fondazioni di antiche civiltà, gli antichi Egizi e Greci, Romani e Aztechi: tutte contengono gemelli che si amano, combattono e si uccidono a vicenda», prosegue Viney. Secondo la leggenda, alla base della fondazione di Roma – collocata al 21 aprile 753 a.c. – ci sono Romolo e Remo, figli del dio della guerra Marte e della vestale Rea Silvia.

Dall’antichità all’attualità c’è un filo comune che non si è mai spezzato: i gemelli sono soggetti di interesse per più settori. Mai dimenticarsi, però, che sono persone intere e indipendenti come le altre.