Esclusiva

Marzo 21 2025
Roma, riapre il Ponte di Ferro. «Una rinascita per noi del quartiere»

Tre anni e mezzo dopo l’incendio, riapre il collegamento fra Ostiense e Marconi, che stavolta potrà accogliere anche autobus. Un progetto da 18 milioni

Via le transenne dal Ponte di Ferro. A più di tre anni di distanza dall’incendio che lo ha danneggiato, il 2 ottobre 2021, il collegamento fra via del Porto Fluviale a via Antonio Pacinotti riapre al traffico. 

Una rinascita per gli abitanti dei quartieri Ostiense e Marconi, che festeggiano sul bordo della strada. Soprattutto i più anziani, fermi sulla passerella metallica per il passaggio pedonale a commentare la ristrutturazione. «Facciamoci una foto!», «videochiamiamo casa… guardate qua dove stiamo camminando». Si intuisce facilmente che la fine dei lavori era molto attesa: «Eh, sennò eravamo morte» scherza Antonella, di ottantadue anni, che con euforia chiama anche le sue amiche. «Potevamo arrivare al massimo fino a San Paolo». Poi, lo sguardo fiero e l’indice che tocca lo schermo dello smart watch: l’orologio ricorda i quattordicimila passi fatti il giorno prima. 

Roma, riapre il Ponte di Ferro. «Una rinascita per noi del quartiere»

«Dovevamo fare un giro enorme per andare su via Ostiense – dice Maria Rosa, di settant’anni, unendosi alla discussione – io abito a viale Marconi e andavo a prendere l’autostrada a San Giovanni. Direi che così risparmiamo quarantacinque minuti di tempo. E il ponte è anche meglio di prima».

La nuova struttura, infatti, è più grande rispetto a quella precedente. «Avremmo potuto ristrutturare alla meno peggio il viadotto – dice il sindaco di Roma Roberto Gualtieri – consentendo il passaggio solo di alcuni mezzi, per un massimo di tre tonnellate e mezzo. Con determinazione, abbiamo deciso di fare un nuovo ponte con ventisei tonnellate di portata». In questo modo, con una carreggiata larga più di sette metri, c’è una novità importante: potranno passare anche gli autobus. Transiterà il numero 96, che collega Corviale (largo Cesare Reduzzi) a Ostiense (metro Piramide). «Dal punto di vista ingegneristico è stato un progetto straordinario – conclude il primo cittadino – e per questo ringrazio anche il ministro Matteo Salvini», che al suo fianco sorride e aggiunge di «essere contento per la collaborazione». Un lavoro complessivo costato diciotto milioni di euro, di cui tredici finanziati con i fondi del Giubileo.

Roma, riapre il Ponte di Ferro. «Una rinascita per noi del quartiere»

Per alcuni cittadini, però, i tempi sono stati un po’ lunghi. «Premetto che l’importante è che sia funzionale – dice Roberto – io dovevo fare tutto il giro da Testaccio per arrivare ad Ostiense. Ma tre anni sono stati tanti e va considerato che la struttura non è finita». Per concludere l’opera, sopra il ponte verranno montate le arcate, che al momento sono poggiate sul lungotevere. 

Roma, riapre il Ponte di Ferro. «Una rinascita per noi del quartiere»

E infine manca l’apertura della passerella sul lato destro della strada (arrivando da via Portuense). In questo modo, i pedoni potranno dividersi fra i due passaggi e ci sarà spazio anche per i ciclisti. Qualcuno, come Francesco, che sta attraversando a piedi con la bici, potrà tornare a riconsiderare il ponte nel suo itinerario: «Io in realtà abito a Roma Nord, ma fino al 2021 arrivavo fino a qui con la bicicletta. Dopo l’incendio ho cambiato il mio percorso… chissà, magari presto tornerò a pedalare da queste parti».