Da Basilea a Vienna, a suon di musica il passo è breve. A vincere l’Eurovision Song Contest è JJ, giovane controtenore austriaco, con la ballata Wasted Love: una performance intensa sullo sfondo di un mare in tempesta, che ha conquistato giurie e pubblico con la sua voce limpida e presenza magnetica. L’Austria torna così sul gradino più alto del podio dopo 11 anni, davanti a Israele e Estonia, che conquista uno suoi risultati migliori.
La Svizzera, padrona di casa dopo la vittoria del 2024, torna al centro della scena europea trasformando l’arena in un palcoscenico di orgoglio, identità e spettacolo. La sfilata degli artisti in gara calamita l’attenzione del continente, in una serata che celebra l’unità nella diversità a ritmo di canzoni. Nell’aria si mescolano il profumo dei churros e quello delle crêpes, una festa ancora prima che si accendano le luci. Tra i tifosi affamanti, c’è chi sfoggia con orgoglio la bandiera del proprio paese avvolta sulle spalle, chi ha optato per giacche glitterate. Le canzoni più cantate tra la folla sono Espresso Macchiato dell’estone Tommy Cash e Bara Bada Batsu del tro svedese KAJ, entrambe già virali, nonostante non abbiano vinto.
Già dalle 16, i passeggeri che scendono dalla tranvia iniziano a disporsi in fila ai cancelli. Parlano dei cantanti in gara, dei propri favoriti, e aspettano ballando in gruppo, urlando davanti alle telecamere, felici di essere parte dello spettacolo. «La città è piena di gente, tutti sono cordiali. Si respira una bella atmosfera» racconta una coppia di italiani, con addosso una maglietta ispirata a Voleva essere un duro, il brano di Lucio Corsi in gara per l’Italia. La conduzione tutta al femminile dell’Eurovision 2025 unisce ironia e grazia con Michelle Hunziker, la comica Hazel Brugger e la voce di Sandra Studer, ex concorrente del 1991.
Ma la serata prende una piega più tesa con l’esibizione di Yuval Raphael, rappresentante israeliana e sopravvissuta all’attacco del 7 ottobre, in gara con A New Day Will Rise. Delle attiviste hanno lanciato vernice rossa verso il pubblico, colpendo uno steward e gente in prima fila. La sicurezza è intervenuta rapidamente, mentre nell’area si diffondeva un misto di disorientamento e tensione trattenuta. Nonostante le tensioni Israele ha raccolto un forte sostegno dal televoto, ma la sua partecipazione ha diviso il fronte europeo fin dall’inizio. La tv pubblica spagnola RTVE ha trasmesso all’inizio della finale un messaggio:”Pace e giustizia per la Palestina”. Il gesto è arrivato dopo un ammonimento formale dell’Unione Europea di Radiodiffusione per precedenti commenti legati al conflitto in corso. La belga VRT aveva scelto durante la seconda semifinale di sospendere parte della performance dell’Israele, per mostrare un annuncio in cui denunciava le violazioni dei diritti umani e la repressione della libertà di stampa da parte dello Stato israeliano.
Non sono mancati momenti di forza espressiva e identitaria. Le Tautumeitas hanno conquistato il tredicesimo posto all’Eurovision 2025 con Bur Man Laimi, firmando il miglior piazzamento per la Lettonia dal 2015. Il brano mescola sonorità folk e ritmi tradizionali con una struttura contemporanea. Ha colpito per la sua forza evocativa e per una scenografia ipnotica fatta di luci pulsanti, simboli rituali e movimenti coreografici ispirati alla danza ancestrale.
Poco più in alto in classifica, all’ottavo posto, l’Albania ha ottenuto il suo miglior risultato dal 2012 con Zjerm del duo Shkodra Elektronike. La canzone mette in scena il contrasto tra mondo ideale e realtà brutale, purezza e corruzione. L’ultimo verso si imprime come una dichiarazione: splendi.
L’Eurovision resta una bolla dove cantano tutti: domani il mondo ricomincerà, con le sue fratture e i suoi silenzi. Intanto, almeno per una sera resta un modo disordinato di tenersi assieme con tutte le contraddizioni che possono emergere.