Esclusiva

Dicembre 10 2025
Paola Del Prete

«La prima immagine che associo a Caserta, città in cui sono nata e cresciuta, è la casa dei nonni».

L’amore che lega Paola Del Prete, classe 2000, alla sua terra e ai suoi affetti è tangibile, ma ancora più forte è «il desiderio di costruirsi un futuro nel mondo del giornalismo, a Roma, e la necessità di lasciarsi spalle una realtà che, per quanto amata, offre poche opportunità».

E’ la prima volta che la vita la conduce lontana da casa, ma l’ignoto non la spaventa. «Se sei guidata dalla passione e dalla disciplina, se hai una visione, alla fine la strada ti si rivela».Ed è proprio il primo incontro con il giornalismo, avvenuto quando era appena dodicenne, in occasione di un progetto scolastico legato alla lotta contro la violenza di genere, ad avere dato forma alla sua visione.

Il giornalismo è per lei, innanzitutto, «rigore e oggettività» e la qualità che, a suo avviso, ogni buon giornalista dovrebbe possedere è «l’onestà, tanto nei confronti delle persone di cui racconta  quanto nei confronti di quelle a cui racconta».

«La  professionalità del giornalista si rivela nella capacità di mantenere una giusta distanza rispetto alle vicende che affronta, inoltre è essenziale che chi fa questo mestiere  non sia fazioso». Fare giornalismo significa quindi, nella sua visione, «mettersi in ascolto e restituire con parole precise,  senza artifizi, ciò che si è appreso». Vale a dire, «fare dell’integrità, dell’obiettività e della trasparenza la propria cifra». 

Amante dell’attualità, che segue quotidianamente con grande interesse, Paola aspira a «condurre un telegiornale, o una rassegna stampa, magari in forma di podcast», sulla scorta di “The Essential”, di Chiara Piotto, di cui è assidua ascoltatrice. 

Paola Del Prete

La sua profonda curiosità viene spesso scambiata per invadenza. Si definisce «una persona che ama farsi i fatti degli altri». Non si tratta di  «malizia o cattiveria», ma di un’attrazione autentica nei confronti delle persone e di tutti gli aspetti della loro vita «anche quelli apparentemente più insignificanti, come il colore preferito o ciò che si è mangiato a pranzo».

Ciò che più la affascina è «conoscere, sapere e potere parlare con tutti, di tutto».Proprio per questo Paola si sente a suo agio nella dimensione del viaggio, desidera «conoscere nuove realtà, entrare a contatto con culture diverse, esplorare luoghi remoti, con l’intenzione di carpire quanti più dettagli possibili e, perché no, raccontare quello che vedo».La città, tra quelle visitate fino ad ora, che sente a lei più affine è Parigi, di cui ama  particolarmente l’atmosfera che si respira nel quartiere bohémien di Montmartre. Ultimamente però, «è l’ Oriente a chiamarmi e sopratutto Bali, con i suoi templi, la sua vegetazione lussureggiante e la sua tradizione spirituale».

Dal master in giornalismo si attende di acquisire solide competenze, che le permettano di affrontare al meglio le sfide professionali di domani, ma comunque vada è certa di «stare già vivendo il suo sogno nel cassetto». 

L’amore per il sapere accompagna da sempre le sue giornate, che trascorre leggendo romanzi (soprattutto francesi), scrivendo e informandosi.I suoi campi di indagine sono i più diversi. Laureata in letteratura francese, è «umanista di formazione», ma è animata da un forte interesse per il sapere scientifico, in particolare  per la geologia e l’astrologia, ma anche per la medicina e per tutto ciò che riguarda l’anatomia, «non sono diventata medico solo perché al primo taglio sarei svenuta».