«Come fa un cieco a giocare a calcio?» È da questa domanda, semplice e spiazzante, che – dice il regista Niccolò Ferrero – nasce Lasciateci perdere, il documentario proiettato il 9 dicembre al Cinema delle Province di Roma. Un quesito che ha acceso la sua curiosità quando, ancora studente della Scuola di giornalismo Luiss, decise di seguire la Nazionale Italiana di Calcio a 5 Ipovedenti e Non Vedenti. Al suo fianco, fin dall’inizio, il co-sceneggiatore Leonardo Aresi, anche lui allievo della Scuola.
Lasciateci perdere segue la Nazionale tra allenamenti, trasferte e momenti di vita quotidiana, raccontando il viaggio verso i Mondiali di Birmingham del 2023: in palio la prima storica qualificazione alle Paralimpiadi. Il ritratto di un gruppo di ragazzi che, con ironia, ribalta l’idea di sconfitta e fa sua la provocazione del «lasciateci cadere».
Un documentario che prova a restituire allo spettatore l’esperienza sensoriale dei giocatori, un modo diverso di percepire il campo e il movimento: voci che guidano, suoni metallici che rivelano la traiettoria del pallone, vibrazioni, memoria spaziale e intuito.

È un modo anticonvenzionale di raccontare la disabilità, che rifiuta ogni forma di eroismo o retorica: la quotidianità della squadra, straordinaria solo agli occhi dello spettatore, non è una battaglia contro sé stessi ma un modo di prendere la vita con energia dissacrante.
Nato tra i banchi della Scuola di giornalismo Luiss, oggi il documentario continua il suo viaggio nelle principali sale cinematografiche di Roma e Milano. Lasciateci perdere ha da subito attirato l’attenzione di festival prestigiosi. Ha debuttato all’Ortigia Film Festival, ottenendo una Menzione Speciale, per poi trionfare come Miglior Film all’Offside Football Film Festival di Milano. È stato, poi, in concorso al Festival del Cinema Europeo, nella sezione Cinema & Realtà e presentato al Disability Film Festival 2025.
Il viaggio di Lasciateci perdere prosegue, portando con sé lo sguardo libero dei suoi protagonisti: un invito a ricordare che «la cecità è solo un punto di vista».