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Esclusiva

Marzo 20 2020
È la radio, bellezza!

L’appuntamento musicale di questa mattina commentato da Edoardo Buffoni, conduttore della trasmissione “Tg zero” in onda tutti i giorni su Radio Capital

Sono le 11:00 di venerdì 20 marzo quando tutte le radio italiane, nazionali e locali, si danno appuntamento per trasmettere quattro canzoni, le stesse che nei giorni scorsi sono risuonate da balconi e finestre. Ancora una volta la musica alleggerisce la quarantena di milioni di italiani lontani dalle loro abitudini ma uniti dalle note della tradizione italiana: apre la sequenza l’Inno di Mameli, segue Azzurro, La canzone del sole di Lucio Battisti e Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno. I tricolori sventolano dai balconi mentre risuonano le note del Canto nazionale, quando Celentano canta “cerco l’estate tutto l’anno e all’improvviso eccola qua” sembra abbia scritto quella strofa per una giornata come oggi, limpida e tersa.  

«È una bella iniziativa che nasce come segno di unità di tutti gli ascoltatori e di tutte le radio, un modo per dire che in questo momento stiamo vivendo tutti la stessa cosa» dice Edoardo Buffoni, il conduttore che affiancato dalla collega Michela Murgia è in onda tutti i giorni dalle 18:00 alle 20:00 e nella sua trasmissione dosa con cura cronaca e ironia. La radio tiene compagnia, soprattutto in questi giorni, e non lascia soli gli ascoltatori. «Le abitudini sono cambiate, le nostre e quelle di chi ci segue.» Da quando si è diffusa l’epidemia di Coronavirus Edoardo racconta che alcuni colleghi lavorano da casa e in redazione sono al massimo in sei. I conduttori indossano i guanti e ognuno disinfetta il microfono prima di iniziare la sua trasmissione.

«I nostri ascoltatori continuano a mandarci messaggi, è una bella sorpresa perché di solito la radio la si ascolta in macchina e pensavamo dunque che ci avrebbero seguito di meno, invece i più affezionati rimangono. Ogni giorno poi io e Michela discutiamo del giusto equilibrio tra il dare le notizie importanti e mantenere il carattere di leggerezza che contraddistingue la nostra trasmissione. È più difficile adesso, ma penso che un programma debba per quanto possibile mantenere il suo tratto distintivo.» Ora più che mai infatti c’è bisogno di ironia e sorrisi e sta qui la funzione terapeutica della radio, che permette alle persone di non deprimersi ancora di più. «Ci piace parlare in modo scherzoso anche di tutti quelli che contravvengono alle direttive spostandosi o riunendosi, racconti ironici ma che nascondono una morale, per diffondere il messaggio che certe cose non si possono fare. Una cosa positiva, però, c’è: è molto più facile contattare artisti, scrittori e musicisti.»