Gli adulti sono più attenti alle notizie che riguardano il coronavirus rispetto ai giovani. È quanto emerge da una ricerca condotta sul territorio americano dal Pew Research Center, un think thank statunitense con sede a Washington. Oltre due terzi degli intervistati di età pari o superiore a 65 anni hanno dichiarato di seguire da vicino le notizie sulla pandemia, contro i quattro americani su dieci di età compresa tra 18 e 29 (il 42% del campione).
L’analisi ha tentato, inoltre, di stabilire se ci fosse un incremento dell’attenzione alle news nel tempo: gli studiosi hanno sottoposto al campione di intervistati due sondaggi, uno nella prima e l’altro nella seconda metà di marzo 2020. In tal modo, hanno notato una generica crescita di interesse del pubblico verso le news legate alla diffusione del coronavirus. A fine marzo, il 92% del campione esaminato ha dichiarato di seguirle “abbastanza o molto da vicino”, contro i risultati del primo sondaggio che attestavano la percentuale all’89%.
I risultati hanno sicuramente a che fare con il contesto storico di riferimento: il secondo sondaggio, infatti, condotto dal 19 al 24 marzo, è coinciso con l’aggravarsi dell’emergenza sanitaria negli Stati Uniti. In quel momento, l’escalation di notizie e eventi legati al virus è stata vertiginosa: gli USA erano al primo posto per crescita dei contagi, New York si è attestata epicentro del virus e il lockdown è stato imposto in molte aree del paese. Insomma, man mano che l’emergenza diventava fenomeno pandemico globale, anche l’interesse a restare informati aumentava.
Non per tutti, però. Osservando i risultati alla lente di ingrandimento, si nota come il fenomeno riguardi un preciso range di età. Mentre gli intervistati d’età compresa dai 30 ai 49 anni e dai 50 ai 64 anni sono risultati più attenti all’informazione di 10 punti percentuali nell’intervallo dei due sondaggi, la variazione delle persone di età compresa tra 18 e i 29 anni e dai 65 anni in poi risulta pressoché invariata. Insomma, il coronavirus non sembra aver modificato le abitudini a informarsi di giovanissimi e anziani.