“I cittadini italiani si dividono in due categorie: i furbi e i fessi”, scriveva il giornalista Giuseppe Prezzolini nel 1921. Un secolo dopo sono gli stessi compatrioti a smentirlo, rispettando le restrizioni del lockdown da Covid-19 con puntualità e rigore. Lo dimostra un sondaggio online di alcuni ricercatori dell’Istituto Universitario Europeo (IUE), che ha preso in esame 1000 italiani alla fine di marzo.
Secondo l’indagine oltre il 90% degli italiani si è detto d’accordo con misure come la chiusura delle scuole, il divieto di viaggiare e la quarantena delle persone che entrano nel paese. Oltre ad averle accettate e comprese, i cittadini hanno anche rispettato queste restrizioni con attenzione e senza farsi influenzare dall’orientamento politico. Infatti la percentuale di persone che rispetta le regole non dipende dalle loro idee politiche, ma da un sentimento di cittadinanza condiviso.
Poi arriva il tempo delle proteste. Sulla tempistica, infatti, gran parte degli italiani si lamenta che queste misure non siano state adottate in tempo. Soprattutto per quanto riguarda la disponibilità di mascherine e test, la maggioranza critica una risposta poco tempestiva da parte delle istituzioni. Qui finisce la libertà dalle idee politiche, dato che questo tipo di critica proviene soprattutto dai sostenitori dell’opposizione mentre, tra chi parteggia per il governo, quest’opinione è meno presente.
Critiche anche sulle misure prese per la sanità pubblica, con un terzo degli italiani che considerano la risposta del governo insufficiente. Oltre il 50%, invece, reputa non sufficienti le azioni per quanto riguarda l’economia. Come osserva Hanspeter Kriesi, professore di politica comparata e associato all’European Governance and Politics Programme del Robert Schuman Centre: “Le persone scettiche della politica sono risultate essere le più critiche delle politiche sanitarie ad economiche del governo, indipendentemente dal loro orientamento politico”. A conferma di ciò, il sondaggio ci dice che persino il 46% dei sostenitori dei partiti di sinistra al governo e il 50% dei votanti del M5S sono critici sulle misure economiche adottate dall’esecutivo.
Dopo aver smentito il luogo comune dei romani, ora è il tempo di quello sugli italiani: un popolo che, a differenza di chi lo vede refrattario alla disciplina e incurante degli interessi comunitari, si dimostra rispettoso delle regole. Lo dicono i dati, anche se la Liberazione ha portato un’eccezione che va sottolineata.
A Roma, nei quartieri del Pigneto e di Torpignattare, alcuni manifestanti si sono ritrovati per celebrare il 25 aprile nonostante le restrizioni del governo per il coronavirus. Sul posto è intervenuta la polizia, che ha invitato tutti a tornare a casa e così la folla si è dispersa e le persone sono andate via. Il caso è stato lanciato dal leader della Lega Matteo Salvini, che ha criticato con forza i cittadini che si sono riuniti.