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Esclusiva

Giugno 5 2020
Eremiti e avventurieri, la ripartenza dei single

Fra un cocktail e un libro la fase due ha suscitato esigenze e reazioni diverse per chi è in cerca di stimoli nuovi

La pazienza non è la virtù dei single. «A inizio maggio ho scaricato Tinder: non sono solito usare app di incontri per rimorchiare, ma dopo due mesi di quarantena volevo uscire con una ragazza. Sicuro che con l’allentamento delle restrizioni sarebbe stato possibile, inizio una conversazione in chat con una tipa proprio carina, sento che c’è intesa e dopo un po’ prendo coraggio e le chiedo di incontrarci. Mi risponde che di vedersi non se ne parla fino a giugno, ma che volendo avremmo potuto farci un aperitivo in videochiamata, su Zoom. Ho troncato la conversazione e disinstallato Tinder. Oggi un po’ me ne pento, ma queste cose non fanno per me».

Le risate di Andrea gonfiano la mascherina come una vela. Gli occhiali da sole, la birra sul tavolino e il vento tra i capelli sono il segno della ripresa di una quotidianità familiare e già invecchiano i suoi ricordi più recenti. La passata quarantena però ha inciso sulla voglia di conoscere ragazze, divenuta spasmodica. Allo stesso tempo, le sue parole testimoniano gli aspetti contraddittori che hanno spinto le varie applicazioni di incontri per single (Tinder, Badoo, Bumble, OkCupid, Grindr, Wapa, per citarne alcune) a ripensare il servizio da offrire a donne e uomini soli e isolati. A cosa serve una chat pensata per far incontrare due sconosciuti, se poi la legge vieta di uscire?

Se lo devono essere chiesto in molti nel mese di marzo, nelle settimane più nere della pandemia, che hanno in effetti coinciso con un anomalo periodo di crisi finanziaria per le app di incontri. L’andamento in borsa e il numero di download di Tinder si era mantenuto in costante crescita fino allo scorso febbraio, con un incremento del fatturato pari al 14,6% rispetto al primo bimestre del 2019 e con un aumento di nuovi utenti del 46%. Poi, la brusca frenata: il titolo in borsa di MatchGroup, la società proprietaria di Tinder e OkCupid, perde il 41%; nella classifica delle applicazioni più scaricate per iOS e Android non si registrano chat per incontri nelle prime 30 posizioni e i dati di Google Trends già a marzo segnalavano un crollo delle ricerche dall’inizio della quarantena. L’equazione era semplice: non posso uscire, non cerco più potenziali partner.

«Ripartenza? Solo parziale. Continuo a studiare come ho fatto durante la quarantena. Momenti di svago pochi, ma il desiderio di vivere gli affetti, di scoprire nuove cose lontana da ogni vincolo e senso del dovere, è forte. Mi manca ridere di gioia, ma ho imparato a bastarmi, cercando sempre di colorare le giornate, di dar loro un senso». Angela ha 25 anni e studia architettura. Sorridendo parla della sua rinascita interiore durante la quarantena. «La solitudine mi ha portato alla conoscenza, all’elaborazione di nuovi punti di vista. Ho capito cosa significhi raggiungere la pace interiore, imparare ad avere il sole dentro e cercare di trasmetterlo. Ho trascorso uno dei compleanni più forti di sempre. Il 16 aprile ognuno dei messaggi di auguri ha assunto un valore indicibile».

Alcuni cercano dolcezza e quieto vivere e altri invece han voglia di sbilanciarsi con avventure ed esperimenti. Ma la chiusura totale e forzata ha ridato più linfa agli impavidi. «Non sono alla ricerca di un partner fisso in questo momento, ma come non lo sono mai stato. Ho sempre preferito lasciar capitare le cose. Non cerco qualcosa di serio. Se lo facessi intendere mentirei». Luca ha 24 anni e la quarantena se l’è fatta a Nocera Inferiore, tornando “giusto in tempo” dopo sei mesi di Erasmus a Zagabria. Ma la prende con ironia: «Mi chiamano Brontolone perché so essere pesante, ma sto limando quest’aspetto. Ora voglio solo andare al mare e godermi l’estate, poi a settembre si vedrà».

Marcello ha la mascherina penzolante sul mento, scorre l’indice sullo smartphone mostrando una serie di conversazioni con ragazze. «Voler approcciare una donna prevale su tutto. Certo, vedersi è un’altra cosa, ma due mesi e mezzo di isolamento sono difficili, e poter conoscere persone nuove tramite le app di incontri, potersi scrivere, è sempre meglio di niente. E poi ci sono le videochiamate: ho avuto il mio primo appuntamento via webcam con una ragazza. Abbiamo anche cenato insieme». Fra marzo e maggio le videochat di gruppo hanno ottenuto un improvviso successo e il mese scorso anche MatchGroup, nel documento diretto agli azionisti, ha annunciato di voler implementare le funzionalità video uno-a-uno sulle proprie piattaforme, tra cui Tinder, punta di diamante del gruppo.

C’è chi è senza partner da più di un anno, come Mara, che ci racconta stimoli e ansie. «Il desiderio di avere qualcuno accanto è forte, ma in questo momento andare con uno sconosciuto mi spaventa, credo che la paura del contagio prevarrebbe. Con un ragazzo che conosco invece non mi farei nessun problema, perché più o meno so che tipo di quarantena ha passato e se ha rispettato le regole». Intanto Marcello è arrivato a scrollare su WhatsApp fino al mese di marzo e con schiettezza riflette fra sé e sé, ma non a bassa voce: «99% voglia di fare sesso, 1% paura del Covid. E sono stato generoso con il virus».