Parlare poco, parlare bene. Mario Draghi, per i rapporti tra stampa e Palazzo Chigi, sceglie Paola Ansuini. L’alumna Luiss, già capo del Servizio Comunicazione della Banca d’Italia, è amica di vecchia data del nuovo presidente del Consiglio, che l’aveva voluta al suo fianco ai tempi di Palazzo Koch e alla guida del FSB (Financial stability board, l’ente deputato al controllo del sistema finanziario internazionale), quando Draghi era alla Banca Centrale Europea.
Un marito, quattro figli, un Golden Retriever. Per Ansuini anche il cane è di famiglia, tanto da citarlo nel curriculum istituzionale della Banca d’Italia, non senza un riferimento al suo amore per la lettura e per il compositore tedesco Sebastian Bach. Sul lavoro, però, si affida alla concretezza, inaugurando una nuova stagione comunicativa: niente più “pizzini” con le indiscrezioni alla stampa via WhatsApp, nessuna diretta Facebook. Si parlerà solo quando necessario, in modo chiaro e conciso. Del resto, questa è la linea di indirizzo che Mario Draghi ha impostato già dal suo primo discorso come presidente incaricato, nei giorni caldi delle consultazioni.
Paola Ansuini appare come la donna giusta per questo ritorno all’essenzialità e al rigore. Laureata in scienze politiche alla Luiss Guido Carli, ha lavorato nella Banca d’Italia dal 1988 in poi. Una scalata al vertice, consumata passo dopo passo. Nel 2013 diventa responsabile della comunicazione dell’Istituto, di cui cura la pianificazione strategica e gestisce i rapporti con i media. Oggi, la chiamata di Palazzo Chigi. E poi domani, chissà.