«L’arte non ha confini. Chi dice che non si possa creare un prodotto artistico che sia anche un videogioco? Noi vogliamo chiedere al giocatore: Secondo te, esiste l’amore eterno? A questa domanda possono rispondere tutti, non solo i gamer più appassionati». Presentano così Mauro, Matteo e Francesca “Shakespeare Showdown”, videogioco basato sulla storia d’amore tra i due amanti più famosi del panorama teatrale internazionale, che sarà disponibile dal 27 marzo sulla piattaforma itch.io.
Tre attori, tre amici torinesi che condividono la stessa passione per la recitazione e che, ognuno con le proprie abilità, hanno dato vita due anni fa alla compagnia teatrale Enchiridion.
«La pandemia è stata un duro colpo. Siamo andati avanti grazie ai nostri risparmi. Quando tocchi il fondo fai di tutto per risalire ed è per questa ragione che ci siamo rialzati più forti di prima. Abbiamo trovato il bando “Residenze Digitali”, che promuoveva performance artistiche online, e lo abbiamo vinto».
L’idea di progettare un’esperienza video-ludica interattiva in cui il giocatore/spettatore diventa autore stesso della riscrittura del classico shakespeariano era già nata 10 anni fa, con lo scopo didattico di far avvicinare i giovani al teatro.
«È stata proprio la pausa forzata del lockdown – raccontano i tre attori – a farci rispolverare una vecchia proposta. Oggi siamo più preparati».
Il videogioco è adatto a persone di tutte l’età, come spiegano gli ideatori: “Così come Shakespeare scriveva per i nobili e per i popolani, anche noi vogliamo creare un prodotto che sia fruibile da chiunque. Non abbiamo mai pensato di organizzare spettacoli in streaming perché per noi il teatro esiste solo con un attore e con uno spettatore in contemporaneo. Abbiamo preso spunto dalla nostra creatività e personalità, perché questo è l’unico modo per essere onesti con sé stessi e con chi ti segue».
Protagonisti del gioco non sono avatar o personaggi virtuali, ma gli attori in carne e ossa che interpretano le varie scene, rielaborati in video con la tecnica della pixel art.
«Abbiamo recitato in diverse opere di Shakespeare e in ognuna di esse, l’elemento comune che emerge è la capacità dello scrittore di esplorare diversi generi e suscitare emozioni nuove. Nei suoi capolavori si passa da un’ambientazione all’altra, così come nei videogiochi si supera un livello e si arriva al successivo. Quindi chi meglio di lui avrebbe potuto rappresentare la nostra iniziativa? Inoltre, nelle opere del drammaturgo, la scenografia viene palesata attraverso le parole dell’attore, lasciando spazio all’immaginazione dello spettatore. La pixel art agisce in un modo molto simile perché nasconde i dettagli e sprona a dare adito alla propria fantasia», spiega Matteo.
Il videogioco è pensato come un coin-op arcade (i classici videogiochi cabinati degli anni ’80, dove si giocava inserendo le monete) e pone il giocatore dinnanzi a un bivio iniziale: decidere di essere o Romeo o Giulietta. Qualunque sia la scelta, entrambi si ritrovano soli in un aldilà sconosciuto, con il compito di superare diverse prove e ritrovare la propria “metà” prima di essere dimenticati. In ogni livello, ci si imbatte sia in personaggi appartenenti al mondo dei due amanti, sia in figure che fanno riferimento ad altri universi shakespeariani.
Le proprie scelte determinano lo sviluppo della trama e il destino dei protagonisti. Ci si ritrova in luoghi misteriosi e abbandonati, dove il sentimento è bandito e i ricordi non hanno più spazio.
Come spiegano i tre attori, lo scopo è anche quello di indagare le possibili relazioni tra il linguaggio del teatro e quello del gaming, mettendo al centro lo spettatore come partecipante attivo dell’evento artistico.
Il videogioco si può preordinare da subito sul sito www.enchiridion.eu con una donazione di 7 euro e 99, con cui è possibile anche ricevere la colonna sonora originale con i testi di Shakespeare.
«Ora che abbiamo visto le potenzialità di questo linguaggio virtuale, vogliamo continuare a sviluppare progetti digitali in modo parallelo alla nostra attività teatrale, sperando di riprenderla il prima possibile» concludono i tre sviluppatori.