“Abbiamo dato vita a quest’attività, nel centro storico di Roma, per sostenere il mondo della ristorazione che ha subito un duro colpo durante la pandemia. Non c’è turismo e avevamo bisogno di un’idea originale che potesse attrarre gli italiani”. A parlare è Luciano Rufino, proprietario di “Senza Fondo”, la prima osteria romana che offre la possibilità di mangiare tipico senza limiti.
Il locale è stato aperto più di 10 anni fa con il nome “Navona Notte”. Nasce come ristorante-pizzeria economico, caratterizzato da uno stile classico ed elegante, con una parete dedicata all’allestimento di vini locali pregiati.
Per promuovere la nuova iniziativa, la locanda ha deciso di cambiare l’insegna in “Senza Fondo”, con l’idea di reinventarsi, portando in tavola la tradizione. Dieci antipasti, undici primi piatti e dodici secondi che è possibile ordinare in modo illimitato.
La filosofia dei proprietari è sempre stata “Mangia quel che c’è” e si trasforma adesso in “Mangia quanto vuoi”.
“Io e mia moglie Diana abbiamo voluto rendere concreto un progetto che avevamo da tempo e finalmente è divenuto realtà, nonostante il momento delicato che stiamo vivendo. Riaprire con una nuova formula è stata una scelta coraggiosa, che comporta dei rischi. Noi però ci crediamo tanto e contiamo sulla clientela italiana” racconta Rufino, mentre il telefono fisso continua a squillare per le prenotazioni.
Il tentativo è quello di rinnovarsi e riproporsi come l’osteria di una volta, dove il rapporto tra gestori e clienti è sincero e familiare e dove è possibile assaporare la cucina di casa, “della domenica”, tra una forchettata di carbonara e un saltimbocca alla romana.
Uno degli obiettivi è celebrare la tradizione capitolina con un format unico, innovativo, divertente, costituito da piatti veri e autentici come i rigatoni all’amatriciana, i tagliolini cacio e pepe o alla gricia con i carciofi, la coratella o il pollo alla cacciatora.
Le porzioni dei piatti non sono eccessive e tutto ciò che non si mangia si deve pagare, così come nei ristoranti “all you can eat” di sushi. Il fine è quello di evitare lo spreco di cibo, nel rispetto di tutti. Dall’ultima indagine Coldiretti/Ixè è emerso che, con il Covid, più di un italiano su due ha diminuito gli sprechi alimentari in casa, adottando strategie che vanno dal ritorno in cucina degli avanzi a una maggiore attenzione alla data di scadenza.
Lucio si gode la sua trippa, al fianco della compagna, e ci racconta: “Viviamo in un paese vicino Roma e oggi abbiamo scelto di venire appositamente in centro per essere partecipi di questa bellissima iniziativa. I piatti sono ottimi e speriamo di tornare presto”. La stessa opinione ce l’ha Matteo, seduto al tavolo vicino, mentre gusta un fiore di zucca: “Sono qui per la prima volta e mi sono trovato molto bene. Porterò qui la mia comitiva di amici”.
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